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Heal, il “guaritore” australiano

PESARO – L’ultima “sensazione" dall’Australia, dopo... Megan Gale, si chiama Shane Heal, ed è il nuovo play della Fillattice. Certo, dovendo scegliere, ci vuole una vera “overdose" di fanatismo cestistico per scartare la stanga dei telefonini, eppure tutta Imola ha già perso la testa per il 31enne “piccolo" di Melbourne. Il suo cognome vuol dire profeticamente “curare, guarire" e dopo solo cinque partite, giocando al ritmo di 18 punti di media e altrettanti di valutazione, Heal ha quasi guarito una squadra che quindici giorni fa sembrava avere già un piede in Legadue. Nel giro di otto giorni, prima le vittorie contro Fabriano e Biella – proprio le due squadre che hanno battuto la Scavolini – e infine, domenica scorsa, il successo con la Metis Varese, con 24 punti del “canguro" australiano. Devastante in penetrazione e praticamente infallibile dalla lunetta (16/18, ovvero quasi il 90%, nelle gare italiane finora disputate), Heal è un play bianco che sa come risolvere le partite da solo ma che preferisce coinvolgere tutti i compagni nella manovra d’attacco, convinto che un passaggio in più per l’uomo più libero sia sempre meglio di una conclusione personale “forzata" (sembra lapalissiano, ma pochi play lo hanno nel dna). Nazionale australiano da dieci anni, ha partecipato alle ultime olimpiadi nella “sua" Sidney (è stato a lungo bandiera della squadra locale, i Kings) ed ha giocato per una stagione (’96-97) anche in Nba (Minnesota Timberwolves). A Imola, la sua regia sembra aver rivitalizzato molti compagni, da Toby Bailey a Shawn Respert fino a quel Moltedo che dopo i 48 punti rifilati alla Scavolini nella gara d’andata aveva conosciuto una certa involuzione di gioco e di rendimento, fino a perdere il posto nello starting-five, dove invece è entrato stabilmente, e con buoni risultati, il lungo italiano Savio.
La Fillattice, che ora condivide l’ultimo posto della classifica con Livorno e Milano (a quota 20), è ultima anche al tiro e nella valutazione (per minuto giocato), a metà nella graduatoria dei rimbalzi e con un picco (quinta posizione) nei recuperi, unito al buon 15° posto nelle palle perse. Oltre a Moltedo ci sono altri due ex biancorossi, Nando Labella e Sylvester Gray: quest’ultimo si è allenato poco in settimana per riprendersi da un colpo al ginocchio rimediato domenica scorsa nella gara contro Varese. Dovendo scontare il turno di riposo fra sette giorni, Imola punta molto su un blitz a Pesaro in chiave salvezza: «Dovremo fermare Booker – afferma senza esitazioni Moltedo – è lui la chiave perché nella Scavolini tutto gira intorno a Melvin». Un ritornello che ci sembra di avere già sentito altre volte.
Giancarlo Iacchini
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