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La Lauretana e la maledizione di Reggio Calabria

Dai tempi della A2 tutti respinti gli assalti di Biella al Pentimele

La maledizione di Reggio Calabria continua a galleggiare sul mare davanti al Palapentimele. E da ieri sera, ha tutta l'aria di essere una specie di sirena cattivissima: una di quelle che prima ammaliano e eccitano, ma poi fanno piangere e uccidono. Prima la Fila e poi la Lauretana contro la squadra dello Stretto non erano mai riuscite a vincere, e le cose sono di nuovo andate così. Dai tempi della serie A2 al girone d'andata di questa stagione, gli assalti di agli avversari calabresi erano stati sei: tutti rispediti al mittente, trasformati in sconfitte.
La settima è arrivata ieri, nella sfida che per i padroni di casa metteva in palio i due punti della salvezza, e per la formazione di Ramagli la chiave dei play-off. Si è materializzata dopo due tempi supplementari e di un misero punto: 108-107, punteggio fissato a 7" dalla sirena (quella del Palapentimele, appartenente alla già citata famiglia delle "cattivissime") da una prodezza di Montecchia. Sul 105-107 il play ha rifiutato un tiro da due, poi ha fatto un passo indietro, ha scagliato la tripla in equilibrio precario e l'ha messa. La sfida che Biella non riesce mai a vincere è finita lì, anche perché l'ultimo e disperato tentativo dai 6.25 di Niccolai (fargli un monumento, please: dall'ultima azione dei tempi regolamentari al termine della partita, ha segnato 4 triple pesantissime) non è andato a segno.
Per far capire, giusto iniziare dalla fine. Tornando all'inizio, la Lauretana era partita alla grande, volando sul +10 (14-24) quando il primo quarto stava regalando gli ultimi sospiri. Poi è arrivato un momento di black-out, grazie al quale Reggio nel secondo ha rosicchiato terreno fino al +2 (36-34), salvo poi essere ricacciata indietro da 5 punti consecutivi di Rankin (lì, sul 36-39 ha esordito Mike King), 3 di Batiste, 2 di Niccolai e altri 3 di Batiste, il tutto inframmezzato solo da un canestro di Eubanks.
Con quel parziale di 13-2, la Lauretana è andata al riposo in vantaggio: 38-47 al 20'. In quel +9 c'è stato molto di Batiste (16 punti e 5 rimbalzi) ma anche di Lacey, che con un gran lavoro oscuro aveva stra-vinto la sfida tutta irlandese con Tomidy, sotto canestro.
Il vento è girato nel terzo quarto: la Lauretana ha permesso a Reggio di iniziare a correre, e di piazzare un 30-13 con cui è volata via. Al 30' il tabellone diceva 68-60, preludio di un'ultima (che poi ultima non è stata) frazione in cui, a 1'45" dal termine, Dixon ha riportato la sfida in parità: 72-72. Insomma, come se fosse 0-0. Sul 74-72 Niccolai ha fatto 1/3 dalla lunetta, ma poi è stato perdonato per la tripla che ha portato tutti ai supplementari: quella dell'80-80.
Il primo overtime è finito 92-92, score fissato da un 1/2 di Belcher ai liberi (sommati agli errori pesanti di Niccolai di poco prima, fanno un bel rimpianto). Batiste ha avuto la palla della vittoria, ma ha sbagliato. Gli ultimi 5' sono stati una guerra di triple, vinta da Reggio che, con Montecchia, ha trovato quella decisiva.
La Lauretana è uscita dal Palapentimele, con la consapevolezza di essere una formazione sempre giovane, sì, ma che ha capito come si può arrivare ai play-off. Nota negativa: è uscita anche sotto un mare di sputi e insulti, esattamente come accaduto ai tempi dell'A2, dopo aver perso le finali dei play-off. Come al solito, anche gli arbitri (Letizia in particolare) ci hanno messo del loro. Tanto, del loro: "E' stata una vergogna - è esploso Atripaldi alla fine, in diretta radio - siamo felici come quando ci rubano il portafoglio. Mi pento solo di aver sprecato dei soldi, per aver portato la squadra fin qui. Siamo stati trattati malissimo".
Probabilmente, non è stata tutta colpa delle sirene. Per una giusta analisi, vanno considerati pure i fischietti: 27-15 il computo falli fischiati, lì Biella ha vinto alla grande...
Alessandro Alciato

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