REGGIO CALABRIA – Alessandro Ramagli esce indubbiamente stanco e deluso da un incontro che sperava proprio di poter far suo. Non lo dà a vedere ma ci aveva proprio creduto, perché anche per Biella i due punti erano utili per i play off. «La mia è una squadra giovane che si affaccia per la prima volta nella massima serie. Siamo stati molto attenti nei primi due periodi nel cercare di non dare spazi eccessivi ai reggini. Nel terzo quarto il contropiede della Viola stava creando le premesse per il ripetersi di ciò che ci era successo domenica scorsa. Abbiamo reagito ritrovando noi stessi e tanta serenità, e alla fine siamo giunti a recuperare proprio sul finire». E poi c'è stata quella lunghissima appendice: «I due tempi supplementari sono stati caratterizzati soprattutto da episodi basati sul talento di determinati giocatori – analizza Ramagli –. E parlando di talento, Montecchia ci ha condannato allo scadere con un tiro pesante che ha dell'incredibile per la qualità dell'esecuzione. Per la Viola si trattava di vita o di morte, e ha messo in campo tutte le energie a disposizione. Per noi è stata una sconfitta bruciante e dovremmo guadagnarci i play-off vincendo senza mezzi termini domenica prossima». Subito dopo Tonino Zorzi: «Che fatica, ma l'importante è che la squadra abbia reagito nelle situazioni più delicate con grande orgoglio e determinazione. Siamo stati raggiunti in extremis sia alla fine dei 40' regolamentari che dopo i 5' del primo tempo supplementare. Poi siamo stati noi che in extremis, con quel tiro capolavoro di capitan Montecchia, abbiamo conquistato la vittoria. Quando Ale sta bene sono dolori per tutti: è stato determinante a Fabriano e a Pesaro, mentre con Avellino lo si è visto in gravissime difficoltà fisiche. Dipendiamo dal nostro play che è il vero leader della squadra».
– Una grande partita anche di Delfino. «Soprattutto dopo i primi 20': è stato letteralmente grande. Eubanks molto pericoloso, e Tomidy al quale non fischiano un fallo a favore forse perché è troppo ingombrante».
– Quando la Viola ha giocato di squadra, i risultati si son visti. «Avevamo iniziato male, ma nell'intervallo ho detto ai miei giocatori che si poteva vincere solamente giocando di squadra. Non un passaggio e un tiro, che espone al contropiede non creando alcuna fatica alla difesa avversaria. La squadra ha reagito nel modo migliore con una difesa più attenta perché solo così facendo si poteva sperare di vincere».
– Domenica prossima la partita che dovrebbe dare alla Viola il diritto matematico della permanenza. «Dobbiamo vincere domenica in casa con Roseto, poi a Udine e ancora in chiusura contro la Skipper, per evitare sorprese di qualunque genere. Contro Roseto dobbiamo tirare fuori i cosiddetti “attributi”, e noi senza dubbio li abbiamo. Insomma, vincerà chi saprà giocare meglio nel momento cruciale della stagione».
Francesco Calafiore
– Una grande partita anche di Delfino. «Soprattutto dopo i primi 20': è stato letteralmente grande. Eubanks molto pericoloso, e Tomidy al quale non fischiano un fallo a favore forse perché è troppo ingombrante».
– Quando la Viola ha giocato di squadra, i risultati si son visti. «Avevamo iniziato male, ma nell'intervallo ho detto ai miei giocatori che si poteva vincere solamente giocando di squadra. Non un passaggio e un tiro, che espone al contropiede non creando alcuna fatica alla difesa avversaria. La squadra ha reagito nel modo migliore con una difesa più attenta perché solo così facendo si poteva sperare di vincere».
– Domenica prossima la partita che dovrebbe dare alla Viola il diritto matematico della permanenza. «Dobbiamo vincere domenica in casa con Roseto, poi a Udine e ancora in chiusura contro la Skipper, per evitare sorprese di qualunque genere. Contro Roseto dobbiamo tirare fuori i cosiddetti “attributi”, e noi senza dubbio li abbiamo. Insomma, vincerà chi saprà giocare meglio nel momento cruciale della stagione».
Francesco Calafiore