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Spogliatoio Scavolini

Johnson: «Non sono un ragazzo»

PESARO — Scontentezza sugli spalti ma anche negli spogliatoi, nonostante la vittoria (82-78). I gesti di DeMarco Johnson nei confronti di Pillastrini ogni volta che veniva richiamato in panchina, quei calci alle bottiglie d'acqua sotto gli occhi di tutti, sono stati troppo plateali per non chiedergliene conto. E lui, senza peli sulla lingua, spiega: «Volevo giocare, punto e basta. Non ce l'ho con Pilla, io e lui non abbiamo problemi, ma ho lavorato tutta la settimana per tornare a posto fisicamente dopo il problema di Treviso ed ero pronto. Non mi si può trattare come un ragazzino — sbotta DeMarco — e togliere dopo un solo errore, so come si gioca a basket». Forse gli errori erano difensivi... «Hey, d'accordo ho fatto un errore in difesa. E allora? Tutti i giocatori fanno errori in difesa ma essere tolto e rimesso in campo di continuo perché fai un errore, proprio non lo capisco. Sono tornato a Pesaro per aiutare la Scavolini, per vincere insieme qualcosa. Anche se ho parlato di Nba, adesso la mia testa è tutta su questo campionato, sulle ultime partite di stagione regolare e poi sui playoff: voglio finire alla grande e poi vedremo».
Si sfoga Johnson, mentre i compagni raccontano che Beric se n'è andato in fretta a casa, giù di corda per i soli 5' di utilizzo. Pillastrini spiega così la scelta di lasciare Misha a sedere dopo l'apparizione incerta (2 palle perse) del primo tempo: «Non è una bocciatura, solo che avevo giocatori che stavano facendo meglio di lui nel ruolo, come Gigena e Middleton. Quando la squadra è in difficoltà non è il caso di fare esperimenti e questo vale anche per il non utilizzo di Maggioli, mentre Traina non stava bene fisicamente (tracheite)». Parlare di esperimento nei confronti di un giocatore navigato come Beric suona anomalo, non crede? «Ho ritenuto di far giocare a tutti i minuti che servivano a beneficio della squadra. Per aiutare certi giocatori a rientrare dentro la squadra, quella con Imola non era la serata migliore. Anche se non contava per la classifica, questo match contava per qualcosa di importante e non potevamo fallire: dobbiamo convincere il nostro pubblico a credere ancora in noi in vista dei playoff». Un argomento al quale il coach tiene molto: «Sentiamo intorno le polemiche, sentiamo che la gente è scontenta, hanno le loro ragioni ma noi dobbiamo fare di tutto per far cambiare idea ai nostri tifosi».
Chiusura per capitan Booker: «Il pubblico voleva vincere? Anche noi lo volevamo. Dite ai tifosi che sono molto felice per questa vittoria — spiega Melvin —, devono capire che non è cattiva volontà, ma certe squadre come Reggio Calabria e Imola giocano partite speciali in questo periodo. Il nostro momento verrà nei playoff, la porta è ancora aperta ma dobbiamo crederci tutti insieme».
Elisabetta Ferri
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