VARESE «Come mai abbiamo lasciato che Davolio prendesse la palla, si guardasse attorno, telefonasse a casa e poi tirasse tutto solo soletto?». L’altra volta il coach Pancotto aveva tirato in ballo la psicanalisi per tentare di spiegare le amnesie della Coop, ora non sa più bene a che santo votarsi. «Dovevamo tenerli sotto gli 80 punti – spiega per l’ennesima in questo campionato l’allenatore dei triestini —. Per un po’ abbiamo controllato il ritmo, poi abbiamo mollato. Sul 64-69, alla fine del terzo quarto, abbiamo subito un brutto break e invece di trovare le forze per reagire, abbiamo smarrito la testa. Con generosità e una difesa parzialmente ritrovata siamo riusciti a rientrare in gara proprio alla fine è forse questo che fa migliore questa nostra partita rispetto alle altre più recenti».
La Coop comunque è arrivata con il fiatone all’ultimo minuto di gara, forse nemmeno troppo convinta di farcela. «Le squadre si sono equivalse, alla fine hanno deciso alcuni episodi – sostiene Pancotto –, qualche tiro libero e qualche tiro da tre sbagliati ci sono costati al gara, ma in realtà la vera responsabile è stata la nostra superficialità».
Brutta figura, in conclusione davanti alle telecamere della Rai, al coach della nazionale, Charlie Recalcati e al ministro Umberto Bossi. La Coop non è apparsa una squadra in forma play-off. «Dobbiamo crescere ancora molto – ha concluso Pancotto –, essere pi determinati e grintosi quando gli avversari ci aggrediscono come ha fatto Varese. Dobbiamo difendere meglio e prestare più attenzione al taglia-fuori che in questa partita è mancato clamorosamente (il computo dei rimbalzi è stato di 37-31 per Varese), essere più concentrati, per esempio ai tiri liberi. In una parola, se vogliamo crescere, dobbiamo essere una squadra molto più responsabile». Anche stavolta la Coop è riuscita a rilanciare la propria avversaria. Ora la Metis è in zona play-off. «Abbiamo lavorato per far crollare fisicamente Trieste – ha esultato alla fine il coach dei varesini, Beugnot – e ci siamo riusciti».
s.m.
La Coop comunque è arrivata con il fiatone all’ultimo minuto di gara, forse nemmeno troppo convinta di farcela. «Le squadre si sono equivalse, alla fine hanno deciso alcuni episodi – sostiene Pancotto –, qualche tiro libero e qualche tiro da tre sbagliati ci sono costati al gara, ma in realtà la vera responsabile è stata la nostra superficialità».
Brutta figura, in conclusione davanti alle telecamere della Rai, al coach della nazionale, Charlie Recalcati e al ministro Umberto Bossi. La Coop non è apparsa una squadra in forma play-off. «Dobbiamo crescere ancora molto – ha concluso Pancotto –, essere pi determinati e grintosi quando gli avversari ci aggrediscono come ha fatto Varese. Dobbiamo difendere meglio e prestare più attenzione al taglia-fuori che in questa partita è mancato clamorosamente (il computo dei rimbalzi è stato di 37-31 per Varese), essere più concentrati, per esempio ai tiri liberi. In una parola, se vogliamo crescere, dobbiamo essere una squadra molto più responsabile». Anche stavolta la Coop è riuscita a rilanciare la propria avversaria. Ora la Metis è in zona play-off. «Abbiamo lavorato per far crollare fisicamente Trieste – ha esultato alla fine il coach dei varesini, Beugnot – e ci siamo riusciti».
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