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Mabo, la strada si complica

Myers scatena una tempesta di bombe, e Roma vola

MABO LIVORNO 84
WURTH ROMA 100
MABO: Sambugaro 7 (1/2, 1/6), Elliott 16 (4/5, 0/4), Conley 25 (7/13, 2/5), Autry 7 (1/4, 1/5), Barlow 3 (0/1, 0/1), Radojevic 2 (1/2), Giachetti 18 (5/5, 2/3), Garri 2 (1/2), Santarossa 4 (2/3, 0/4). Ne: Pierich.
WURTH: Allen 26 (4/9, 5/5), Tonolli 6 (0/1, 2/2), Righetti 15 (2/2, 3/4), Myers 36 (2/4, 7/13), Callahan 3 (1/2), Handlogten 8 (3/6), Marcaccini (0/1 da tre), Zanelli 2 (1/1, 0/1), Masper 4 (2/3). Ne: Santolamazza.
ARBITRI: Cerebuch di Milano e Pozzana di Udine.
NOTE - Tiri liberi: Mabo 22/26, Wurth 19/21. Usciti per 5 falli: Elliott al 38'25". Tiri da due punti: Mabo 22/37, Wurth 15/28. Tiri da tre: Mabo 6/28, Wurth 17/26. Rimbalzi: Mabo 27 (9 off., 18 dif.), Wurth 36 (5 off., 31 dif.). Palle perse: Mabo 11, Wurth 19. Palle recuperate: Mabo 23, Wurth 11. Spettatori 3.000, incasso 21.962 euro. Parziali: 19-33, 38-59, 64-81.
LIVORNO. Mai in partita nella partita dell'anno. Tempi duri per la Mabo, annegata nella tempesta perfetta di triple scagliate da uragano Myers e compagni (17/26, il 65 per cento) e costretta a incassare la sesta sconfitta consecutiva. Il cammino verso la salvezza si complica: un mese fa era un'autostrada a quattro corsie, a 120 minuti dal traguardo diventa un ripido sentiero di montagna, da maestri del trekking. E l'angoscia sale.
La Wurth tenera in trasferta - capace di vincere di poco solo a Udine, Milano, Biella e Reggio Calabria - al PalaMacchia praticamente uccide la partita già nel primo quarto, chiuso sul 19-33. Livorno perde, e soprattutto si scioglie quasi subito dentro una difesa passiva, che a metà gara ha già incassato 59 punti. Il furore agonistico della banda di Banchi dura pochi minuti, l'ultimo vantaggio appena tre (10-8). Carlton Myers s'accende all'improvviso dopo 3', scaglia quattro bombe di fila in 110'', gli amaranto risalgono sul 17-20 (6'), ma qui arriva l'eclissi. 13-2 di parziale ospite e alla prima sirena (19-33) la Mabo non esiste più.
Smarrita, liquefatta, gambe molli e cattiveria zero. Nessuna traccia della voglia di difendere duro e di azzannare il nemico indispensabili in chi deve lottare per sopravvivere. Da quando si è fermato Parente l'unità di misura della difesa amaranto è cambiata, solo il tiro da tre è stato capace di far vincere le partite. Fino a un mese fa Livorno sparava dall'arco dei 6,25 con puntualità impressionante, ora invece le bocche da fuoco migliori fanno cilecca: 1/6 Sambugaro, 0/4 Elliott, 0/4 Autry, e senza un pivot degno sul quale convogliare il gioco interno la vita diventa dura. Conley si sbatte e dà segni di vita, l'under 20 Giachetti dimostra almeno la volontà di non arrendersi, ma la squadra costruita per essere un orologio in questo momento non riesce a trovare neanche le lancette. Nata per giocare tutti insieme, senza un mangiapalloni, la Mabo oggi non ha la forza interiore per imporre il suo atteggiamento e per timbrare la partita cominciando almeno da una difesa rocciosa.
Il resto lo mette Carlton Myers, che forse quando vede le canottiere amaranto sembra un toro nell'arena davanti alla muleta. 18 punti al 10', già 26 all'intervallo. Uno spettacolo. All'andata il Celentano dei canestri fece 39 punti (high stagionale), ieri 36, secondo bottino più ricco dell'anno. Imprendibile per tutti, da Conley a Elliott, incurante dei cambi sistematici di una squadra che ha provato a ribellarsi giusto per pochi attimi, sul -25 (51-76, 27'), dopo l'ennesima prodezza da tre di Myers. Lui e il play Jerome Allen sono stati fantastici (anche 5 assist a testa), il gruppo italiano ha portato sudore e solidità (10 rimbalzi Tonolli, 15 punti con sei tiri Righetti, minuti buoni Zanelli), ma questa Wurth lanciata verso il settimo posto della griglia playoff come talento è un'altra cosa rispetto a Livorno. Una squadra, quella di Banchi, che doveva sfoderare le armi degli umili, di chi lotta per sopravvivere, e invece si è smarrita alle prime difficoltà. Vittima di un atteggiamento sbagliato e di uno scoramento che forse comincia ad annidarsi anche in panchina. Sbagliatissimo. La Mabo ha ancora tre partite per togliersi dai guai lasciando il biglietto per l'inferno a Imola o a Verona. Fuori gli attributi, il treno della salvezza sta per andare via.
Renzo Marmugi
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