È stata proprio una serataccia, quella di ieri, per i tifosi della De Vizia Avellino. «Cornuti e mazziati», recita un celebre detto popolare. Delusi dal risultato della partita e beffati dall'ennesimo raid vandalico che, forse nei momenti più concitati dell'incontro, ha avuto come scenario i bagni della curva sud. I teppisti hanno infierito sulle porte e sui servizi igienici. Danneggiata anche la porta antincendio, la cui maniglia è stata utilizzata a mo' di clava contro muri e porte. Risultato? Danni per qualche milione. I supporter biancoverdi, però, sono riusciti a mantenere la calma ed, alla fine dell'incontro, hanno discusso con Geno Carlisle (in rappresentanza della truppa di Dalmonte) dell'esito della partita. La guardia statunitense ha difeso a spada tratta i suoi compagni e, dichiaratosi certo del riscatto, ha invitato i tifosi a seguire la squadra anche a Trieste. Anche Luca Dalmonte, nel corso della conferenza stampa del dopo-partita, ha auspicato una prova d'orgoglio da parte dei suoi uomini già a partire dal prossimo incontro. «Contro Milano - spiega il tecnico imolese - abbiamo buttato via un'occasione importante. Mancano, però, ancora tre giornate alla fine del campionato e siamo intenzionati ad onorarle. Cercheremo di raccogliere tutte le occasioni che ancora si presenteranno, partita dopo partita, per avere la migliore classifica possibile alla fine delle ostilità. Non dovremo, perciò, sprecare le prossime occasioni. Già a Trieste dovremo dare alla partita maggiore importanza di quanto abbiamo fatto stasera». Dalmonte non "riesce" a pronunciare la parola play-off, ma, a salvezza acquisita, è chiaro che, quando parla di migliore classifica possibile, si riferisce agli spareggi per lo scudetto. Il coach imolese sembra essere convinto delle potenzialità del proprio gruppo, che, nonostante la sconfitta, contro Milano non ha fatto vedere un pessimo basket. «La partenza sparata - dichiara lo stesso Dalmonte - ci ha in buona parte illuso. È stata una partita giocata alla pari con Milano, ma, nel finale, alcuni episodi ci hanno condannato. E poi credo che, soprattutto nel primo quarto, presi dalla facilità offensiva, non abbiamo fatto alcun tipo di sforzo in difesa. A lungo andare, secondo me, questo si paga. Ma la nostra partita non è stata insufficiente. Abbiamo avuto un black-out solo nel finale e, purtroppo, l'abbiamo pagato. Proprio nei secondi finali, infatti, Milano ha trovato due canestri da tre, con Bullock ed Horton, che hanno chiaramente ucciso il match». Il tecnico della De Vizia ha solo una cosa da rimproverare ai suoi giocatori: «Nel primo periodo abbiamo difeso con scarsa intensità. Col passare del tempo, poi, siamo riusciti a fare una difesa migliore rispetto ai primi 10/15 minuti. Peccato per quell'inizio così molle. Abbiamo anche sprecato alcuni possessi offensivi importanti, ma credo che sia più importante il non essere riusciti a dare un'impronta difensiva alla gara. Non credo, però, che tutto ciò sia stato provocato dalla stanchezza».
Raffaele Giusto
Raffaele Giusto