«I nostri tifosi, della curva e no, hanno tutto il diritto di avercela con noi per la prova nel derby. Non devono pensare e urlarci, però, che la società, il gm Sarti e noi giocatori non ce la stiamo mettendo tutta, al limite delle capacità di ognuno, per tirarci fuori dalle difficoltà in una stagione difficile». Parola di capitan Teo Alibegovic, che della causa Snaidero ha fatto una scelta di vita tre anni fa.
«Prima abbiamo inserito un nuovo pivot al fianco di Scott (Smith, ndr), poi abbiamo cambiato allenatore (da Melillo a Frates, ndr), se ne sono andati due rinforzi estivi (Gentile ed Esposito, ndr) e abbiamo preso un altro play (Woolridge, ndr), siamo rientrati prima io e quindi Li Vecchi, adesso sono arrivati Mills e Stern». Il capitano rielenca tutte le tappe di un campionato che per la Snaidero è una corsa a ostacoli.
L’ultimo, imprevisto alla vigilia della serie A, è ancora da mettere alle spalle: uscire dalle secche della zona retrocessione. «È per questo, più che per il campanilismo fra Udine e Trieste, che mi addolora nel più profondo del cuore la sconfitta nel derby. In questo momento per noi contano solo i 2 punti a partita. Soltanto quando saremo salvi potremo badare anche al calibro dell’avversario che avremo battuto».
Cos’è successo tra primo e secondo tempo nel derby?
«Il primo l’abbiamo giocato bene, ma avremmo dovuto chiuderlo dieci punti avanti e nulla avremmo rubato. Invece, abbiamo concesso alla Coop un paio di canestri che l’hanno tenuta in vita. Nella ripresa, abbiamo insistito troppo nel pick and roll con Woolridge senza leggere bene gli aiuti su di lui e i raddoppi su di me. Non abbiamo sfruttato così il tiro di Mian e le penetrazioni di Li Vecchi. Eravamo fermi sulle gambe, ma in una squadra così esperta un giocatore anche da solo in campo doveva fare 6 punti come tutta la Snaidero nel terzo. In questo può avere pesato la stanchezza, ma anche la Coop aveva giocate tre gare in pochi giorni come noi. Poi, Trieste ha sfruttato i mis match favorevoli, specie con i lunghi. Infine, il nuovo Mills non ha capito bene dov’è arrivato: nel basket italiano non si scherza, spero che la lezione gli sia servita».
Domenica, però, Roseto vincendo in casa della Fillattice vi è arrivata in soccorso?
«È un risultato che ci va bene, ma fino a quando non avremo vinto altre due o tre partite non sarò tranquillo. Forse la quota salvezza si è abbassata rispetto ai 24 punti che pronosticavo da tempo, ma è meglio farli il prima possibile ricominciando dalla prossima partita con Fabriano. Dobbiamo riprendere a lavorare duro (da oggi, ndr) in questa direzione, dando il massimo per inserire i due nuovi arrivati Mills e Stern, che forse ci sarebbe servito più presente addosso a Podestà. Non dobbiamo aspettarci, però, tutte le soluzioni dall’allenatore. Siamo grandi e vaccinati e dobbiamo darne dimostrazione sul parquet quando c’è da prendere un’iniziativa o da adeguarsi. Non possiamo fallire gli spareggi salvezza con Avellino, Reggio Calabria e a Verona. Magari dobbiamo strappare prima un successo. Solo quando Udine sarà in salvo, e per questo garantisco l’impegno di tutti i giocatori, mi sentirò realizzato».
Valerio Morelli
«Prima abbiamo inserito un nuovo pivot al fianco di Scott (Smith, ndr), poi abbiamo cambiato allenatore (da Melillo a Frates, ndr), se ne sono andati due rinforzi estivi (Gentile ed Esposito, ndr) e abbiamo preso un altro play (Woolridge, ndr), siamo rientrati prima io e quindi Li Vecchi, adesso sono arrivati Mills e Stern». Il capitano rielenca tutte le tappe di un campionato che per la Snaidero è una corsa a ostacoli.
L’ultimo, imprevisto alla vigilia della serie A, è ancora da mettere alle spalle: uscire dalle secche della zona retrocessione. «È per questo, più che per il campanilismo fra Udine e Trieste, che mi addolora nel più profondo del cuore la sconfitta nel derby. In questo momento per noi contano solo i 2 punti a partita. Soltanto quando saremo salvi potremo badare anche al calibro dell’avversario che avremo battuto».
Cos’è successo tra primo e secondo tempo nel derby?
«Il primo l’abbiamo giocato bene, ma avremmo dovuto chiuderlo dieci punti avanti e nulla avremmo rubato. Invece, abbiamo concesso alla Coop un paio di canestri che l’hanno tenuta in vita. Nella ripresa, abbiamo insistito troppo nel pick and roll con Woolridge senza leggere bene gli aiuti su di lui e i raddoppi su di me. Non abbiamo sfruttato così il tiro di Mian e le penetrazioni di Li Vecchi. Eravamo fermi sulle gambe, ma in una squadra così esperta un giocatore anche da solo in campo doveva fare 6 punti come tutta la Snaidero nel terzo. In questo può avere pesato la stanchezza, ma anche la Coop aveva giocate tre gare in pochi giorni come noi. Poi, Trieste ha sfruttato i mis match favorevoli, specie con i lunghi. Infine, il nuovo Mills non ha capito bene dov’è arrivato: nel basket italiano non si scherza, spero che la lezione gli sia servita».
Domenica, però, Roseto vincendo in casa della Fillattice vi è arrivata in soccorso?
«È un risultato che ci va bene, ma fino a quando non avremo vinto altre due o tre partite non sarò tranquillo. Forse la quota salvezza si è abbassata rispetto ai 24 punti che pronosticavo da tempo, ma è meglio farli il prima possibile ricominciando dalla prossima partita con Fabriano. Dobbiamo riprendere a lavorare duro (da oggi, ndr) in questa direzione, dando il massimo per inserire i due nuovi arrivati Mills e Stern, che forse ci sarebbe servito più presente addosso a Podestà. Non dobbiamo aspettarci, però, tutte le soluzioni dall’allenatore. Siamo grandi e vaccinati e dobbiamo darne dimostrazione sul parquet quando c’è da prendere un’iniziativa o da adeguarsi. Non possiamo fallire gli spareggi salvezza con Avellino, Reggio Calabria e a Verona. Magari dobbiamo strappare prima un successo. Solo quando Udine sarà in salvo, e per questo garantisco l’impegno di tutti i giocatori, mi sentirò realizzato».
Valerio Morelli