"Lo scorso anno dovevamo vincere, quest’anno vogliamo vincere e questo scudetto proveremo a non farcelo strappare da nessuno”. Luca Banchi, il primo coach dell’Olimpia ad aver vinto lo scudetto al primo colpo, parla alla folla che lo acclama come un guerriero tornato da una battaglia trionfale. “Ci avete spinto – dice – e sempre di più dovremo rimanere uniti, tutti insieme”. Il Capitano Gentile, partito ora per una settimana di sosta dopo gli impegni azzurri, è accolto dal coro “C’è solo un Capitano”. “Vorrei che lo slogan scritto su queste maglie si rivelasse corretto: il meglio deve ancora venire”, dice.
Il primo coro è per Bruno Cerella, viene applaudita la squadra Campione d’Italia Under 14, si susseguono i video, poi vengono svelate le nuove maglie, quelle di Eurolega, una bianca e una nera, i bordi dei numeri specchiati, i nomi dei giocatori rossi; e quella di campionato stile vintage, uguale a quella scudettata ma – appunto – con il tricolore sul petto. Vengono stimati in tremila i presenti, creano un colpo d’occhio tutto rosso che anticipano il “Celebration Day” del 20 ottobre, contro Trento. Gentile parla e viene fermato da un tifoso. Gli chiede la Coppa Italia. Fumogeni. Parte il coro “I campioni dell’Italia siamo noi”. Daniel Hackett è applaudito, acclamato, firma autografi, scatta foto, come David Moss come Nicolò Melli, come tutti i nuovi. MarShon Brooks fa due virate prima di lanciare la miniball rossa e griffata al pubblico: “Sono venuto per migliorare e completarmi come giocatore. Sono un realizzatore, il coach mi chiede di fare molto di più ma è per questo che sono venuto. Me l’ha detto anche Mike D’Antoni di considerare l’opzione europea. Sono venuto addirittura nella sua squadra. L’aggiustamento non sarà facile ma mi conforta che quando ho avuto spazio ho sempre fatto bene”. Un raduno senza precedenti. Da isteria collettiva. Milano e l’Olimpia sono una cosa sola. Mai come oggi è sembrato ovvio.
Maglie rosse. “Possiamo dirlo vero che le scarpette rosse sono tornate?” chiede Coach Banchi. “Dai nuovi voglio che giochino con lo stesso spirito che hanno avuto l’anno scorso gli altri”, proclama. E’ la siglia di chiusura. E’ entusiasmo contagioso. E’ bellissimo.
Ads by undefined