In una lunga intervista concessa ad Alberto Banzola su “Bresciaoggi”, il coach della Germani Brescia Alessandro Magro ha trovato la parola giusta per descrivere la stagione della sua squadra: “Altalenante, direi. C'è un vissuto emotivo importante da tenere in considerazione. Personalmente ho il rammarico di non aver mai potuto avere a disposizione il roster costruito in estate in modo da poter costruire nel tempo la squadra. Non siamo riusciti a trovare l'equilibrio e nei momenti di grande difficoltà ci è mancata la continuità”.
Da dove vuole ripartire coach Magro la prossima stagione? “Sarebbe bello finire quello che abbiamo iniziato. Dimostrare di essere una squadra ambiziosa che può dare del filo da torcere alle primissime della Serie A. Questo era l'obiettivo del progetto”.
Considerando l’altalena della stagione, il clamoroso trionfo della Coppa Italia non è per nulla scontato: “Vincere qualcosa non è scontato. Fatico a pensare che siamo riusciti ad alzare un trofeo in un campionato dove ci sono questa Milano e questa Virtus Bologna: sono felice per i ragazzi della squadra e del mio staff tecnico che hanno coronato la stagione in un momento estremamente difficile”.
Magro si aspetta tante conferme nel roster? “Sarà un mercato particolare quello estivo, condizionato per Brescia dalle scelte che il club farà sul giocare o meno la coppa. Sul campo non abbiamo conquistato il diritto a disputare l'Eurocup e questo influenzerà la scelta di diversi giocatori, seppur legati alla squadra da un'estensione di contratto. Avere Amedeo Della Valle e John Petrucelli nel roster sarebbe bello: hanno creato un asse per certi versi simile a quello dello scorso campionato tra Naz Mitrou-Long e Amedeo. In generale posso dire che ripartire dall'ossatura della squadra attuale sarebbe importante. Viceversa sarebbe opportuno girare pagina”.
A stretto giro ci sarà un consiglio di amministrazione per vedere se Magro verrà riconfermato o meno: “In questi giorni si parla tanto del mio restare o meno. Con Mauro Ferrari abbiamo iniziato un progetto triennale. A oggi mi sento l'allenatore della Germani Brescia: incontrarsi è fondamentale per fare un'analisi della stagione e un'autocritica su quanto non ci ha permesso di arrivare ai playoff”.
