Intervistato da Massimo Guerretta sulla “Tribuna di Treviso”, il direttore sportivo della NutriBullet Treviso Basket Simone Giofrè, attualmente a Las Vegas alla Summer League NBA, ha fatto il punto sui pezzi mancanti della chiusura del roster: “Sarà più facile che siano americani, ma semplicemente perché in quel mercato c'è un'offerta maggiore. Ed è anche abbastanza chiaro: il lituano, l'estone, il francese si muovono prima nel mercato nazionale, perché le regole impongono tot numero di giocatori schierabili. I francesi mettono sotto contratto prima i francesi, poi si muovono per comporre il resto del roster. Perché se si aspetta troppo poi quelli finiscono, non ce ne sono più. In realtà gli ultimi innesti sono i più difficili, non li puoi sbagliare. La composizione del roster è paragonabile a un tela bianca per un pittore. Le prime pennellate le puoi anche dare un po' così, le aggiusti in un attimo. Ma se quando il quadro è quasi finito sbagli il tocco sono guai, quindi le ultime pennellate devono essere perfette. È quello che proveremo a fare noi".
Giofrè ha anche parlato dell’arrivo di Bruno Mascolo: “Lo stavamo seguendo da almeno un mese e mezzo. Abbiamo aspettato, cucinato la trattativa a fuoco lento, siamo stati pazienti e fortunati. Lui poi ha scelto noi, è passato da una Virtus che faceva l'Eurolega a noi che non facciano nemmeno le coppe. Non era facile, segno che crede nel nostro progetto”.
Finora c’è stata una situazione di mercato di cui Giofrè è particolarmente soddisfatto? Sono stato piacevolmente sorpreso che la trattativa con Bowman si sia risolta in fretta, e positivamente. Ky è un giocatore che è cresciuto molto in questi due anni con Vitucci, probabilmente avrebbe avuto le chance di finire in un club che giocava le coppe, invece ha scelto di tornare per essere allenato da Vitucci e dal nostro staff. Vuol dire che a Treviso si è trovato benissimo e che sa riconoscere il valore di un allenatore e dei suoi collaboratori. Harrison è alla quinta stagione di fila con Vitucci, Mascolo ha scelto Treviso anziché le coppe per fare il protagonista con Vitucci. È il coach il nostro leader, riconosciuto dai giocatori. Dobbiamo mettere insieme una squadra che lo segua”.