Matteo Tambone ci racconta il suo approdo in Sardegna, le prime sensazioni e il suo vissuto cestistico.
LA SCELTA DI SASSARI
“Ho sempre visto la Dinamo dal di fuori con grande stima e ammirazione, ho sempre cercato di dare il meglio per poi essere preso (ride). A parte gli scherzi, ho voluto fortemente questa scelta, la società, la sua storia, la tradizione di serietà, penso che si possa far bene, crescere, avere ambizione”
Tambone si è sposato a giugno con Margherita Mataloni, marchigiana, che è stata giocatrice delle Women al debutto assoluto della Dinamo in serie A
“Oggi per essere una squadra di qualità nel basket moderno occorre avere delle regole difensive chiare, essere solidi e consistenti, si parte da lì”
L’IMPATTO
Ottimo impatto per tutto, gli allenamenti sono duri come devono essere, abbiamo già iniziato a vedere le prime cose dal punto di vista tecnico, schemi, regole difensive, molto bene fino a questo momento”
Tambone a fine anno diventerà padre di due gemelli
COMBO GUARD
“Adesso è usuale chiamarmi combo guard, ho iniziato playmaker poi per il mio tiro ho giocato anche da guardia, penso di poter ricoprire entrambi i ruoli”
Ha sempre segnato canestri pesanti contro Sassari, il più importante alle Final Eight 2020 nei quarti di finale. Quaranta minuti in panchina, entra e bomba della vittoria
COACH DI SCUOLA
“Sono stato allenato da coach molto esigenti e importanti come Caja, Banchi e Repesa, sono convinto che Markovic sia di quella tipologia ma con il vantaggio di essere stato un grande giocatore e di capire certe dinamiche. È importante avere un coach che ti spinge al massimo, sempre sul pezzo, durante la stagione è fondamentale, sono molto contento".
Tambone nella passata stagione è stato capitano della Vuelle Pesaro
“Sono molto affascinato dalla BCL, è uno step ulteriore, le Coppe ti tolgono ovviamente energie ma sono un grande stimolo”
REGOLA DEGLI ITALIANI
“La meritocrazia è chiave, ovvio se ci sono più italiani giocano di più, penso che però se è un allenatore vede che un italiano gioca meglio di un americano, lo faccia giocare senza problemi, è proprio una questione di merito.”
SARDEGNA
“Ho giocato in piazze importanti come Varese e Pesaro dove c’è grande passione e cultura per il basket, qui c’è molta responsabilità, rappresenti un’intera regione, motivo di orgoglio. La Dinamo in questi anni ha scritto pagine di storia, c’è grande professionalità”
“Essere capitano di Pesaro è stato un orgoglio in un anno difficile, sono cresciuto molto come persona e come giocatore”
SOKO
“Ha dimostrato quello che pensavo da avversario, giocatore e lavoratore di assoluto livello, solido, esperto, di carattere, sicuramente è una grande aggiunta”