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La scheda - David Cournooh, il sesto uomo

“L’importante non è con chi inizi le partite, ma con chi le finisci”

La scheda - David Cournooh, il sesto uomo

di Mikhail Laurenza

La storia del basket ci insegna che spesso il quintetto iniziale schierato dagli allenatori non coincide con quello che si contende i finali punto a punto: il più delle volte infatti troviamo giocatori che vengono chiamati sul cubo dei cambi a gara in corso e nei quali il coach ripone una fiducia totale. E’ il caso dei sesti uomini, che in NBA ricoprono un ruolo talmente importante da avere un premio dedicato a fine stagione, ma anche in Europa chi esce dalla panchina è spesso un giocatore di talento utilizzato dall’allenatore appositamente per essere il leader del secondo quintetto. David Logan, intramontabile fenomeno, con 14,3 punti di media in campionato non solo è il miglior marcatore della sua Dinamo Sassari senza essere mai partito titolare, ma è primo fra i realizzatori in uscita dalla panchina. Al secondo posto di questa speciale graduatoria troviamo uno che per tutta la sua carriera è stato considerato come un grande specialista difensivo ma che nel tempo ha saputo trasformarsi in un attaccante molto efficace, risultando indispensabile per la sua Vanoli Cremona: si tratta di David Cournooh, che in questa stagione di LBA sta confermando tutti i motivi per cui Flavio Portaluppi e Paolo Galbiati hanno scelto lui e Poeta come elementi cardine per la ricostruzione della squadra nell’estate del 2020. Siena, Brindisi, Cantù, Pistoia, Bologna e infine Cremona, nel mezzo qualche esperienza in A2: il percorso cestistico del nativo di Villafranca di Verona è caratterizzato tante tappe e allenatori differenti che hanno impattato sul suo gioco e sul suo repertorio. Il resto ce lo mette lui che, all’undicesima stagione in serie A, sta facendo registrare numeri mai visti prima: come il buon vino delle sue terre, David Cournooh migliora ogni anno che passa.

LE STATISTICHE

Partiamo quindi da quei numeri che ci dicono che la produzione offensiva di Cournooh non è mai stata così elevata come nelle prime dieci partite di questo campionato: il numero 25 è infatti al massimo in carriera per liberi tentati (3,8 di media), valutazione (14,2), assist (2,7) e tentativi da due punti (6,2), il tutto in 27 minuti di utilizzo, due in meno rispetto alla stagione precedente. Il dato che colpisce più di tutti è però quello relativo ai punti realizzati; per la prima volta da quando ha esordito con la canotta della Montepaschi nel 2007 infatti, viaggia in doppia cifra di media: con 13,4 punti ad allacciata di scarpe è anche il sesto miglior scorer italiano del torneo. Solo un’altra volta si è avvicinato a questo traguardo, ovvero nella stagione precedente, quando con 9 punti ad allacciata di scarpe ha contribuito alla salvezza di Cremona, risultando decisivo nella vittoria del 14 aprile 2021 contro la Fortitudo in cui mise a segno 22 punti con sei triple realizzate su sette tentativi. David Cournooh è un giocatore che sa perfettamente adattarsi al contesto tecnico in cui è inserito, ma sotto la guida di Paolo Galbiati tutte le sue doti offensive sembrano essere state sprigionate definitivamente.

UN LEADER, UN ATTACCANTE COMPLETO

Il coach lombardo sin dal suo arrivo ha designato Peppe Poeta e David Cournooh come i leader di una squadra giovane e ricca di scommesse: se il playmaker campano nella passata edizione del torneo ha vissuto una seconda giovinezza diventando il miglior assistman della Regular Season con 6,8 passaggi vincenti a gara, la guardia veneta ha dimostrato di avere tante soluzioni a disposizione con la palla in mano, entrando in quintetto base in ognuna delle 25 partite disputate. Ma il ruolo dei due veterani si rivela fondamentale anche fuori dal campo, basti notare tutta la fiducia e la tranquillità con cui Matteo Spagnolo sta affrontando il suo primo campionato: la cementificazione del gruppo passa dalla loro personalità e dal loro esempio. Con l’arrivo del talento classe 2003 di proprietà del Real Madrid, Galbiati ha deciso in questa stagione di far partire Cournooh dalla panchina e lui, a 31 anni compiuti, è diventato il trascinatore del secondo quintetto, mostrando tutta la sua completezza offensiva. Se ci addentriamo per un attimo nelle statistiche avanzate, notiamo che lo usage dell’ex Virtus non è mai stato così elevato: parte spesso con la palla in mano e la sua capacità decisionale sembra migliorare di giorno in giorno. Se nella prima parte della carriera abbiamo visto un grande atleta designato per marcare l’avversario più pericoloso – un esempio è la scelta di Crespi di affidargli Hackett durante le finali del 2014 fra Milano e Siena- oggi siamo di fronte ad un go-to-guy in grado di fare canestro in qualsiasi modo: la sua penetrazione diretta con la prediletta mano destra è una delle armi più letali dell’attacco cremonese ed è molto complicato per un pari ruolo provare a stare davanti al suo esplosivo primo passo, motivo per cui sta andando in lunetta così spesso. Non sempre però l’azione di Cournooh si conclude con un canestro realizzato, la qualità dei suoi passaggi infatti è ottima, non solo per i numeri citati in precedenza, ma anche perché i tempi con cui il pallone esce dalle mani riesce sempre a dare grande ritmo ai suoi tiratori in uscita dai blocchi. Ciò in cui eccelle è però la capacità di condurre la transizione e  i contropiedi; il fatto di essere un ottimo rimbalzista difensivo per il ruolo (3,2 a gara), gli consente di spingere direttamente il pallone dalla difesa all’attacco con grande velocità cogliendo gli avversari impreparati: spesso il finale è un assist facile per un compagno o una schiacciata da highlight come nella gara del PalaRadi del 6 ottobre contro la Fortitudo. Nonostante questo resta un attaccante efficace anche off the ball, molto spesso infatti Galbiati sfrutta le sue doti atletiche per farlo uscire da un blocco stagger e prendere vantaggio sul difensore per arrivare facilmente al pitturato. Ma il percorso di crescita per un giocatore di questo livello non ha una data di scadenza, infatti Cournooh sta lavorando duramente anche sul suo tiro da fuori: rispetto agli esordi la meccanica è molto più compatta ed il rilascio più veloce, tanto che al PalaBarbuto in primi punti sono arrivati proprio grazie ad una triple aperta segnata con totale sicurezza. La percentuale in stagione gravita intorno al 28% su quasi 4 tentativi di media, ma è improbabile che, data la qualità del suo tiro, i numeri restino questi alla fine della stagione: contro la Ge.Vi. Per esempio sono arrivati due canestri pesanti su quattro conclusioni tentate.

In queste ultime due stagioni stiamo vedendo un Cournooh diverso, non solo affidabile in difesa e risultare importante, per esempio, nella vittoria della Champions League con la Virtus nel 2019, ma anche un giocatore che non ha mai smesso di lavorare sul suo gioco, in grado di capire il suo ruolo e di decidere le partite dalla panchina, indispensabile quando la gara arriva sul filo di lana agli ultimi possessi.

Perchè alla fine è vero, non è importante con chi inizi le partite ma con chi le finisci e oggi in tanti vorrebbero finirle con un sesto uomo del livello di David Reginald Cournooh.

 

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