Il presidente della Dolomiti Energia Trentino, Luigi Longhi, ha rilasciato delle dichiarazioni su “L’Adige”, partendo dal bilancio della stagione: “Credo che vada valutata in tutto il suo svolgimento. Abbiamo fatto un ottimo girone di andata chiuso subito dietro le corazzate Virtus e Armani e l'approdo dopo anni alte Final 8 di Coppa Italia, mentre il girone di ritorno è stato complicato. Ci sono stati diversi fattori che hanno contribuito alla mancanza dei risultati. Non cerco alibi ma è chiaro che un po' di esperienza ci è mancata. Gran parte dei giocatori americani erano dei rookie, alia loro prima esperienza in Europa e questo alia lunga ha sicuramente inciso. Abbiamo poi pagato a caro prezzo le assenze prolungate vuoi per infortuni che per il covid. Detto questo un paio di vittorie potevamo, con un pizzico di concentrazione maggiore, portarle a casa. Non essere ai playoff per la prima volta da quando siamo in Serie A dispiace ma questo è lo sport e solo Milano e Venezia ci sono riuscite da quando siamo nella massima serie”.
C’è stato comunque qualcosa da salvare: “Il dato positivo è che due nostri giovani. Max Laduner e Luca Conti, hanno dimostrato di essere giocatori di serie A. Coach Molin e il suo staff li ha fatti crescere. In dieci mesi sono maturati sia atleticamente che tecnicamente. Sono orgoglioso di loro, per quanto lavorano in palestra e per quanto sono migliorati. Sono diventati dei beniamini dei palazzetto. Non sono tante le squadre che hanno fatto giocare i giovani come noi”.
Poi c’è anche stata la consacrazione di Diego Flaccadori: “Ha dimostrato con i fatti che è un supergiocatore. È arrivato a Trento ragazzino ed ora è un campione. Se rimarrà? Non dipende solo da noi. Lui ha un contratto con il Bayern”.
Da dove si riparte? “Sicuramente da Toto Forray. Faremo una squadra che saprà trascinare il pubblico, il ds Rudi Gaddo e lo staff sono già al lavoro. Siamo carichi per affrontare tante sfide a partire dal nuovo store e dagli uffici che abbiamo inaugurato sabato.