“A pochi giorni dall’inizio dei playoff, credo sia giusto ripercorrere il cammino che è stato compiuto dalla squadra in questa stagione. Perché le cose che si costruiscono non vanno mai date per scontate”. Con l’inizio delle gare dei quarti di finale dei playoff scudetto sempre più vicino e a poche ore dai copiosi riconoscimenti che sono stati assegnati alla Germani Brescia nell’ambito degli LBA Awards, Marco De Benedetto, direttore generale di Pallacanestro Brescia, ha convocato una conferenza stampa durante la quale ha voluto ripercorrere le tappe che hanno permesso alla squadra biancoblu di chiudere la stagione regolare al terzo posto, collezionando una serie di record destinati a rimanere negli annali del basket bresciano.
“Per combinazione, questa conferenza stampa cade nel giorno in cui sono stati ufficializzati i premi di LBA, ma non è di quello che vorrei parlare oggi – esordisce De Benedetto -. I premi sono le classiche ciliegine sulla torta e io vorrei parlare della torta in sé. Circa un anno fa abbiamo provato a pensare a un’idea di basket che potesse essere qualcosa in cui il proprietario si potesse identificare, a livello di valori, obiettivi e quotidianità. Il cammino che abbiamo fatto non era affatto scontato, per questo è doveroso ripercorrerne le tappe, perché le cose che si fanno non vanno mai date per scontate. Il nostro è un mondo molto sempre più veloce e spesso le cose vengono dimenticate o date per certe anche quando sarebbe interessante soffermarcisi un po’ di più”.
“Siamo partiti con l’idea di costruire le fondamenta di un progetto nuovo – prosegue il dirigente della Germani Brescia -, con l’obiettivo di consolidare la struttura sportiva e societaria dentro il contesto della LBA. L’obiettivo di partenza, dunque, non poteva che essere quello di preservare la categoria e di provare a godersi il cammino. La città arrivava da un momento sportivo non brillante e da due anni drammatici a livello sanitario e sociale, credo che siamo riusciti a ridare ai cittadini bresciani il piacere di tornare al palasport. I nostri tifosi nelle ultime settimane ci hanno dimostrato di essere contenti e partecipativi”.
“Tante statistiche di gioco dimostrano la bontà della nostra stagione – prosegue De Benedetto -, in particolare quelle che rappresentano l’efficacia della nostra difesa di squadra, un concetto affascinante che indica il grado di coinvolgimento dei giocatori. Abbiamo sempre avuto il feeling giusto con i nostri atleti, ma siccome il progetto era nuovo era difficile che le cose potessero funzionare sin dall’inizio. In ogni caso, i numeri raccontano che siamo riusciti a inserirci nella fascia più alta in un campionato mai scontato: siamo certi del terzo posto da più di tre settimane, siamo l’unica squadra che si affaccia ai playoff con alle spalle tre settimane di partite poco influenti. Anche per questo, abbiamo lavorato e fatto un extra-sforzo mentale per continuare a essere noi stessi, in particolare nella qualità degli allenamenti”.
“Occupiamo la terza posizione dal mese di febbraio, dopo la prima finestra di novembre abbiamo fatto 18 vittorie su 21 partite – prosegue il direttore generale -. Abbiamo fatto il 96% degli allenamenti con tutto il roster a disposizione, un dato che va sottolineato. Merito dello staff tecnico, a partire dal nostro preparatore fisico Roberto Iezzi, ma anche di tutto lo staff medico e sanitario. La nostra è una bella storia, se non la raccontassimo sarebbe un peccato. Abbiamo riacceso l’entusiasmo attorno alla squadra, recuperando una considerazione che non era molto alta. Il prossimo anno faremo una coppa, con la verosimile possibilità di poter fare quella che per noi sarà la scelta congeniale”.
Secondo De Benedetto, tutto questo da lunedì non conterà più niente: “I playoff hanno altre componenti tecniche ed emotive diverse rispetto alla regular season, noi dobbiamo cercare di riportare tra qualche giorno quello che è stato fatto finora. Dare per scontato che succeda, però, sarebbe sbagliato. All’inizio era giusto considerarci degli underdog, ora non lo siamo più. Certo, avremo il fattore campo a favore, ma la differenza la faranno i dettagli. Quando la tensione è così alta, i campioni sono quelli che mettono la qualità accanto allo stress e all’adrenalina. Abbiamo fiducia nel nostro gruppo, che finora è stato maturo e performante. C’è fiducia e curiosità”.
Secondo il direttore generale di Pallacanestro Brescia, una delle chiavi del successo della Germani è stata l’autonomia con la quale dirigenza e staff tecnico hanno potuto prendere le loro decisioni: “La pressione per cambiare quando le cose non vanno era alta, la differenza l’ha fatta il permetterci di decidere il da farsi. Ricordo tante riunioni assieme ad Alessandro Magro e allo staff tecnico: il fatto di poter essere autonomi nelle decisioni dopo il confronto non è scontato, così come pensare alle scelte migliori e poi poterle realizzare. A noi è stato concesso di poter confrontarci e poter lavorare, sono stato in altre società dove questo sistema non c’era. Credo che la differenza di veda anche in questi passaggi”.
“Mauro Ferrari prova felicità e orgoglio, sensazioni che non sono dettate solo dai premi che la squadra ha ricevuto – conclude De Benedetto, parlando del socio di maggioranza di Pallacanestro Brescia -. Settimana dopo settimana, lui ha visto il carro sempre più pieno, mentre all’inizio della stagione era davvero vuoto. Lui però c’era e pochissimi erano con lui. Senza rancore o voglia di volerlo ricordare, gli va riconosciuta la sicurezza delle mosse che aveva compiuto. Ora il carro straborda ed è giusto così, fa parte del gioco, ma chi c’era dall’inizio va premiato e spinto con un altro valore rispetto agli altri”.