Il presidente Stefano Sardara ha parlato a Mario Carta su “La Nuova Sardegna” della sua Dinamo Sassarie e dell’ormai imminente sfida contro l’A|X Armani Exchange Milano (la prima palla a due sabato alle 19): “Una classica ormai. Con Venezia sono le squadre che hanno vinto di più negli ultimi 10 anni. Per noi è sempre Davide contro Golia, con alterne fortune. Sappiamo come funziona, a volte ci siamo riusciti altre no, ma ci proviamo sempre”.
“Milano è la solita corazzata costruita per arrivare fino in fondo vittoriosa”, prosegue Sardara, “noi l'obiettivo stagionale lo abbiamo già raggiunto. Essere fra le prime quattro a fine stagione è un grandissimo risultato, abbiamo battuto la Virtus, Venezia e Brescia, la sorpresa Tortona ha avuto grandi meriti, e fuori ci sono squadre di peso come Reggio e altre che ogni anno competono per arrivare fino in fondo, Brindisi per esempio. Abbiamo fatto il meglio nonostante le difficoltà iniziali, siamo soddisfatti ma non vuol dire che ora ci addormentiamo. Vogliamo arrivare fino in fondo ma siamo partiti da aspettative diverse: loro per arrivare qui, noi sperando di poterci arrivare".
Poi il presidente apre il libro dei ricordi sulle sfide contro l’Olimpia: "Ce ne sono capitate tante ma sono tutte cose che devono rimanere dentro lo spogliatoio. Tantissime, Eto'O nel nostro spogliatoio, abbiamo scherzato con Alessandro Gentile... abbiamo fatto di tutto e abbiamo tantissimi ricordi che ci legano alle sfide con Milano, per lo più belli. Anche perché perdere con Milano ci sta, ti resta l'amaro in bocca solo quando non riesci a dare tutto. Il bilancio è 50% bene, 25 male senza rimpianti, 25 male con qualche rimpianto, come la finale di Coppa Italia 2017 a Rimini, persa all'ultimo dopo avere sempre condotto”.
Si chiude tornando al presente: “Milano è Milano: roster importante, allenata in maniera esemplare, tra le migliori d'Europa e non solo in Italia, panchina lunga. Milano è Milano. La Dinamo sarà invece una squadra dalla grande personalità, allenata altrettanto bene, con una voglia di fare sempre maggiore, e sempre con la solita faccia tosta per cercare di rendere la vita difficile a Milano”.