È il giorno dell’abbraccio della città, della piazza: ieri sera la Dinamo formato 2022-2023 si è presentata ufficialmente al popolo biancoblu che ha affollato una piazza Moretti sold out. A condurre la serata la madrina e tifosa speciale Geppi Cucciari che ha presentato per la prima volta i giganti ai tifosi: a turno Dinamo Women, Dinamo Lab e Dinamo maschile sono saliti sul palco.
A aprire la serata, con le immagini delle tre squadre a fare da cornice, il saluto dell’amministratore delegato Francesco Sardara e del direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese. Spazio quindi alle Dinamo Women che hanno iniziato il lavoro di preparazione due settimane fa: a guidarle nella terza stagione con campionato LBF e EuroCup Women coach Antonello Restivo insieme al suo staff, l’assistant Andrea Bellino, Andrea Paolella, athletic trainer, Carla Nieddu preparatore fisico, Paola Sanna, fisioterapista, la team manager Roberta La Mattina e Stefania Bazzoni, responsabile del settore giovanile femminile. Sul palco per prendere il primo applauso della stagione Debora Carangelo, Cinzia Arioli, Giulia Ciavarella, Federica Mazza, Sara Toffolo e le giovani Caterina Fara e Lucrezia Cerri.
Geppi chiama quindi sul palco la Dinamo Lab, guidata da coach della Dinamo Lab Banco di Sardegna Massimo Bisin, i dirigenti Lorenzo Todesco e Gianni Piu e gli atleti: applausi per il capitano Claudio Spanu, Giuseppe Gaias, Valerio Quaranta, Daniele Magrì, la new entry Adolfo Berdun, Salvatore Arghittu e i due giovani prodotti del Mini Lab Roberto Bazzoni e Andrea Asproni.
Spazio quindi alla Dinamo maschile: ad aprire le danze il general manager Federico Pasquini e lo staff tecnico con gli assistant Gerry Gerosa, Antonio Carlini, il preparatore fisico Matteo Boccolini e il team manager Lele Fara. Il saluto all’assistant coach Giacomo Baioni, oggi assente, e allo staff medico e fisioterapico che accompagna le nostre squadre: il Medical Dinamo Lab (Andrea Manunta, Alessandro Boi, Francesco Dettori, Giuseppe Casu, Giuseppe Fais, Sergio Babudieri, Luciana Manca, Pietro Fresu, Patrizia Piras, Catello Panu Napodano, Gianni Moi, Giommaria Ventura, Alberto Careddu, Matteo Mura e Gabriele Carboni) e lo staff fisioterapico (Simone Unali, Raffaele Cabizza e Francesco Parodo di Fisioss).
Il proscenio si apre per i giocatori ed è il capitano Jack Devecchi ad aprire le danze: a seguire i due giovanissimi aggregati Stefano Piredda e Riccardo Pisano. Jamal Jones. Gerald Robinson, Chris Dowe, Filip Kruslin, Luca Gandini, Massimo Chessa, Eimantas Bendzius, Stefano Gentile, Tommaso Raspino (aggregato per la prima parte della preparazione), Ousmane Diop e Chinanu Onuaku hanno condiviso con la platea sensazioni e obiettivi in vista della nuova stagione. Dal palco il saluto a Kaspar Treier, che si sta riprendendo dall’infortunio al gomito.
A chiudere il commento di coach Piero Bucchi: “Siamo molto felici di essere qui, io e mia moglie stiamo molto bene a Sassari dove abbiamo trovato un ambiente davvero amichevole: sono tutti affettuosi e la permanenza è piacevole. Ho girato tanto in carriera e quello che si respira fuori è importante non solo per me ma anche i ragazzi, stare in un ambiente così fraterno spinge a fare bene. Qui si sente che non si gioca solo per una città ma per una regione intera, è quello che abbiamo avvertito anche a Oristano: il senso di appartenenza permea tutto. L'altro ieri sera a Oristano il calore delle persone è stato meraviglioso. Sono contento della squadra sono ragazzi che lavorano bene. Siamo all’inizio e dobbiamo aumentare i carichi ma sono davvero contento. Le persone sono in gamba e come ho sempre detto sono le persone che fanno la differenza”.
Sugli obiettivi il tecnico bolognese non ha dubbi: “Vogliamo confermare il risultato dell’anno scorso, come sempre sarà il campo a darci il valore della squadra: sono contento di quello che abbiamo costruito con Federico e ho grande fiducia sulla competitività di questo gruppo”.
Dulcis in fundo il presidente Stefano Sardara: “La società è cresciuta nell’organizzazione e ci tengo a ringraziare tutte le persone che ogni giorno lavorano dietro le quinte perché la macchina Dinamo possa andare avanti in autonomia. In questo momento la cosa che mi fa più piacere è che si respira grande serenità, la società sta programmando e oggi c’è una struttura societaria e sportiva che dialoga bene insieme e porta avanti progetti importanti dentro e fuori dal campo. Quello che è fondamentale per tutto l’ambiente è che la squadra sia compatibile con il territorio: viviamo di emozioni e quando riusciamo a trasmetterle lavoriamo nella giusta direzione”