Parlando a Jacopo Bianchi nella consueta puntata settimanale di “Basket Time” su “Teletutto”, il direttore generale della Germani Brescia Marco De Benedetto ha parlato del suo approdo nel club come responsabile dello scouting e del suo passaggio al ruolo attuale di d.g.: “Ero arrivato per dare una mano a Magro nella costruzione della squadra e poi Mauro Ferrari, dopo avermi conosciuto, perché c'è stato un feeling immediato, ha reputato di potermi dare in mano una responsabilità grossa. Credo che il fatto di condividere la visione di Magro sul modo di fare pallacanestro, nel senso più ampio del termine, sia un po' quello voluto in modo istintivo anche da Ferrari. Ha capito che in quel momento ero funzionale al progetto”.
La Germani è reduce dal prezioso scalpo di Ulm arrivato dopo il k.o. di Brindisi: “Non è una risposta casuale. Per quelli che erano qui l'hanno scorso, è utile ritrovare in quello che si fa un riscontro che conforta, che dà fiducia. Per i nuovi invece è importante imparare che seguendo una determinata idea di lavoro poi i risultati arrivano. Se poi lo si fa dopo gare vinte come quella di Ulm, la fiducia aumenta”.
Proprio in Germania si è esaltato - tra quarto periodo ed overtime - uno degli ultimi arrivati, Troy Caupain: “La sua capacità di essere determinante, leader, freddo nei momenti importanti delle partite è una cosa che gli è stata riconosciuta nel tempo e nella nostra idea sapevamo che avrebbe potuto portare qua da noi. Poi devi incastrare queste caratteristiche del singolo al servizio del sistema, ma allo stesso tempo creare un sistema di pallacanestro che lasci la libertà e l'autonomia nei momenti chiave ai singoli giocatori”.