Rassegna Stampa

Banco di Sardegna Sassari, il punto del GM Pasquini: "Siamo padroni del nostro destino. La chiave della svolta? La coesione del gruppo"

Banco di Sardegna Sassari, il punto del GM Pasquini: "Siamo padroni del nostro destino. La chiave della svolta? La coesione del gruppo"

Il general manager della Dinamo Federico Pasquini incontra i giornalisti per fare il punto della situazione a 8 giorni dalla ripresa del campionato, che vedrà Sassari affrontare Venezia nel big match della 20^ giornata.

“La squadra ha ripreso a lavorare lunedì e devo dire che i ragazzi dopo lo sprint finale che abbiamo fatto sono arrivati con il piglio giusto, con la voglia di fare, con la voglia di ripartire da dove ci siamo fermati, dobbiamo ragionare sul fatto che ora siamo bene ma non fermarci sul bene, sono parole banali ma fanno la differenza in questi casi, la cosa importante è dunque riuscire ad andare avanti e limare quelli che sono i dettagli che ci hanno permesso di diventare una squadra nel giro degli ultimi due mesi molto consistente e molto solida, capace di andare oltre le difficoltà. Lunedì e martedì rientreranno anche Treier e Bendzius.”

Rimpianti per non aver partecipato alle Final Eight?

Il girone di andata ha dato quel risultato lì, se eravamo quelli che due mesi fa parlavamo solo del dramma Dinamo, dobbiamo avere anche la consapevolezza di pensare che il girone di andata ha portato a quei risultati. È evidente che per come siamo adesso la situazione sarebbe stata intrigante, però non vivo pensando a quello che poteva essere ma andiamo avanti. Adesso siamo quinti e siamo padroni del nostro destino non dobbiamo pensare al fatto che siamo fuori dalla Champions e che non siamo entrati nelle finali di Coppa Italia, perché in quel momento meritavamo di non esserci

Che sensazioni ha provato guardando le Final Eight?

“Niente di particolare, la Final Eight mi piace perché c’è un’aria sempre particolare, di conseguenza, è una situazione in cui l’energia della vittoria di Brescia contro Milano era molto forte. Le facce di Brescia prima della semifinale e dopo mi hanno ricordato le nostre prima della vittoria della prima Coppa Italia. Penso la cosa più importante è non avere infortuni per come siamo noi. Ogni volta che siamo stati al completo abbiamo fatto partite vere a prescindere che si vincesse o meno quindi più che il focus sull’avversaria, il focus deve essere su Robinson che deve tornare a stare bene e che si deve continuare a lavorare ogni giorno come squadra. Lavoriamo più su di noi che sulla situazione dell’eventuale avversaria. “

Cosa pensa sia cambiato nella testa dei giocatori o della squadra?

“Quest’anno come non mai credo che la differenza l’abbia fatta la coesione tra questi ragazzi e la grande voglia di lavorare che hanno, il rapporto con Piero incredibile, il coach ha la capacità di accelerare o decelerare anche a livello di allenamento e questo capitava anche quando stavamo male, credo solo che sia stata una situazione con la capacità di conoscersi tra di loro, l’avere meno infortuni, l’aver recuperato Chris poi prima ancora Gerald e Jamal, l’importanza di Stephens che è entrato dentro dando tutti angoli diversi a livello difensivo e ha permesso a Diop di fare un ulteriore step, questo flusso offensivo che abbiamo avuto nel 2023 nasce da tutti questi incastri. Se tu pensi a tre mesi fa le palle vaganti erano sempre a favore degli avversari, oggi quando c’è una palla vagante sai che la portiamo via. Quella stabilità che ora abbiamo in attacco poi la porti in altri dettagli. È tutto un insieme di cose che ti portano a pensare che il vaso vuoto si stia iniziando a riempire”

 

“Noi siamo estremamente ambizioni, siamo in una condizione dove il poter essere padroni del nostro destino ci crea un grande vantaggio e ci da la possibilità di dire “siamo dove dovevamo essere” , in questa fase è chiaro che se uno guarda indietro gli viene il rammarico ma penso che ad oggi essere 5° ci deve per forza essere ambiziosi e svegliarsi ogni giorno con l’idea di far sempre meglio, vogliamo arrivare in fondo.”

Dowe sta facendo vedere le qualità che aveva già mostrato in precampionato

Eravamo arrivati ad un buon livello. La partita che giochiamo a Reggio e qua con Brindisi, se la si va a rivedere si vede quello che noi cercavamo ovvero l’imprevedibilità e la capacità di creare grande intensità difensiva Ovviamente per un giocatore essere padroni del proprio ruolo ti permette di poter ragionare anche a livello quantitativo e quando ragioni sulla quantità la qualità viene fuori per forza, però non dimentichiamoci che è un giocatore che l’anno scorso giocava poco più di 20’ di media, credo che siamo stati sfigati perché è stato fuori due mesi e mezzo, la verità è questa, altrimenti Chris avrebbe continuato a fare quello che aveva fatto bene in precampionato con un minimo di assestamento quando Gerald è tornato dentro ad inizio anno e poi da lì avrebbero scollinato”

 

Ci sono squadre che hanno cambiato tanto

“Dipende da quella che è la cultura che uno ha. Noi abbiamo cambiato un giocatore, perché non dobbiamo ragionare sulle situazioni dettate da infortuni ma sulle scelte. Sono convinto che più riesci ad essere conservativo, più riesci a chiudere le porte dello spogliatoio, più riesci a responsabilizzare i giocatori, sicuramente avrai dei vantaggi. Penso che oggi dare così tanta fiducia ai giocatori che sta ripagando. Ci sono delle annate che anche noi abbiamo fatto dei cambiamenti importanti però quelle che sono le gerarchie che hai bene o male dal primo giorno è giusto che rimangano e la fiducia che diamo ai giocatori è ciò che da fiducia a loro stessi. Quanti giocatori di personalità ci sono oggi in Italia anche da un punto di vista economico molto pesanti? Se facciamo questa valutazione non sono tantissimi, perché è cambiato un po’ tutto in questo tipo di sistema ed è evidente che alla fine quelli che sono giocatori più importanti da questo punto di vista sono meno. Andrei oltre il discorso budget.”

Diop?

“È nel momento giusto della sua carriera, è al quinto anno con noi, ogni anno c’è stato un aumento di responsabilità nei suoi confronti. È evidente che deve continuare a crescere deve avere un impatto sulla partita che deve essere solida e credo che questa squadra lo aiuti tanto. È uno di quei giocatori che è passato in mezzo ad un sacco di problemi fisici per cui ora che sta bene deve tirare su i frutti del suo lavoro”

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