Intervistato da Umberto Zapelloni su “Il Foglio”, Nicolò Melli ha raccontato di come sta andando questa sua nuova esperienza indossando i panni del podcaster: “Ci avevo già provato nella bolla di Orlando con gli altri italiani che erano là rinchiusi con me. C'erano Beli e Gallo come giocatori; Scariolo e Fois come allenatori e Zuretti per la Nba... Con Gigi avevo fatto anche delle dirette Instagram che erano piaciute. Allora, visto che queste sono le sue ultime partite, gli ho proposto di riprovarci e lui, che dice di non essere d'accordo, ha accolto volentieri l'idea. Ci viene tutto spontaneo. Siamo stupidi di nostro… ci divertiamo e andremo avanti per tutto il Mondiale (25 agosto – 10 settembre) evitando registrazioni nel giorno delle partite”.
A 32 anni Nicolò ha già cominciato a pensare al suo post-carriera: “Quello che vorrei fare è smettere di viaggiare così tanto e restare di più con la mia famiglia. Allenare? Magari i ragazzi. Vedremo. Non so se staremo a Milano, andremo a Reggio Emilia o in Germania dove è nata mia moglie. Non ci abbiamo pensato, ma di sicuro faremo una scelta che possa far sentire realizzata mia moglie. Finora ha accantonato le sue ambizioni per seguire le mie, poi toccherà a me”.
Nella sua carriera, Melli ha giocato in tante piazze europee e anche americane: “Non so se ho fatto le scelte giuste perché manca la controprova, ma certamente sono contento di dove sono adesso. E comunque sarò per sempre grato a Matteo Comellini che più di un agente è un amico".
Per Nicolò c’è comunque ancora tanto da mostrare all’interno del parquet: “Secondo me è giusto pensare di poter migliorare ancora. Io vado in palestra tutti i giorni per cercare di migliorarmi. È evidente che dal punto di vista fisico non ho un grande margine, ma tecnicamente e tatticamente si può sempre imparare qualcosa, così come nella gestione fuori dal campo che è un aspetto fondamentale per migliorare un giocatore. Giocare 4 o 5 non mi importa. A me interessa vincere. Preferisco giocare da 5 e vincere che giocare da 4 e perdere, anche se non credo perderei giocando da 4...". Tutto ciò in una società di altissimo livello come l’EA7 Emporio Armani Milano, “un club che è quanto di più vicino alla Nba si possa trovare in Europa. Non ho mai avuto l'impressione di un déjà-vu. all'Olimpia tutto migliora anno dopo anno".