Intervistato da Piero Guerini su “Tuttosport”, Guglielmo Caruso ha parlato del suo anno solare che gli ha svoltato la vita, mettendolo alla ribalta all’Openjobmetis Varese e passando ora all’EA7 Emporio Armani Milano: “Sì, è stato un anno importante e posso essere soddisfatto. Io non mi pongo obiettivi a inizio stagione, se non di migliorare rispetto alla precedente. Il primo anno a Varese è stato di alti e bassi, per infortuni e spazio in campo. Poi grazie a coach Brase e alla società che ha creduto in me ho potuto mostrare ciò che facevo in settimana. La finestra azzurra di febbraio mi ha dato tanta fiducia. Infine il passaggio a Milano e la convocazione per la preparazione. Il Mondiale è un sogno che spero tanto di realizzare. Sono fiero e orgoglioso”.
Caruso ha raccontato anche di come ha meditato la scelta di passare all’Olimpia: “Tutto il processo che mi ha portato a Milano è stato pensato, non di istinto. Una scelta basata sulla mia voglia di crescere e imparare dai giocatori più forti, soprattutto nel mio ruolo. L'arrivo di Mirotic e la presenza di Nic Melli sono stimoli in più. Il mio obiettivo è crescere, nel club più importante e con un allenatore leggendario che sa insegnare. È un processo a medio-lungo termine, l'obiettivo immediato è lavorare duro sempre, imparare, provare a rubare qualche minuto, sfruttando ogni occasione. Ne ho parlato con la mia famiglia, è stato decisivo il colloquio con la società e con Ettore Messina, ho parlato anche con Peppe Poeta”.
Adesso “Willy” sta lottando per avere un posto tra i 12 che andranno a Manila per giocare il Mondiale con la Nazionale: “La cosa bella è fare parte di questo gruppo. Coach Pozzecco è bravo a metterci a nostro agio. Darò tutto nelle prossime amichevoli. Vivo il sogno e se non ce la farò, ci riproverò. Sempre”.