In una lunga intervista concessa a Walter Fuochi su “La Repubblica – Bologna”, Luca Banchi ha scelto la vittoria più bella di questo inizio di stagione con la Virtus Segafredo Bologna: “Quella su Milano in Supercoppa. Quei tipi di partita in cui percepisci una squadra solida, consistente, malgrado i tempi precoci. Poi c'è stata anche miglior estetica, ma resta quella la sensazione più bella”.
Il miglior giocatore della Virtus finora è stato Shengelia, ma non risentirà di un calo fisico nel corso della stagione? “Il format spietato dell'Eurolega causa flessioni a tutti, anche a chi ha budget doppi o venti uomini in rosa. Sono contrario ai riposi programmati, ho gente che si diverte a giocare a basket, i veterani di più, e se sta bene gioca senza guardare i minuti in più. Caleremo? Normale, calano tutti. Perderemo? Normale anche questo, gestire sconfitte è il lavoro del coach. Non punterò l'indice sulla stanchezza di nessuno. M'interessa trovare uno stile di gioco consapevole e un ruolo chiaro per ognuno”.
Banchi conosce la responsabilità dell’allenare un grande club: “So bene di star seduto su una panchina bollente. Ma ce n'è forse di comode? Mi stimola misurarmi, poi so pure che sarà più facile venir esonerato che andarmene io. Alla faccia della vox populi. Diventi davvero un allenatore, dicono i vecchi saggi, quando incassi il primo esonero. A me il benvenuto a bordo fu dato nell'anno 2000. Il gioco lo conosco da un po'”.