Intervistato da Umberto Zapelloni su “il Foglio” e Daniele Dallera sul “Corriere della Sera”, Ettore Messina ha parlato di quando assunse nel 2019 il doppio incarico di coach e Presidente delle Basketball Operations all’EA7 Emporio Armani: “Quando la proprietà, Giorgio Armani e Leo Dell'Orco, mi ha chiamato, la prima urgenza affrontata è stata l'organizzazione societaria e tecnica. Ho spiegato come si sarebbe dovuto fare, anche perché non erano soddisfatti: troppe decisioni, molte scelte, rivelavano un po' di confusione. Ma è inutile fare polemica sul passato, non è mia intenzione. Quello che mi ha chiesto la proprietà è di dare stabilità. Di non cambiare rotta dopo ogni stagione. E mi sembra che le cose stiano funzionando perché dal 2019 ormai il progetto è chiaro e abbiamo vinto due scudetti, tornando dopo tanti anni alle Final Four di Eurolega. Quello che voglio dire è che il mio doppio ruolo è nato da una scelta fatta in armonia con la proprietà”.
Messina ha poi parlato di cosa non sta funzionando in questo avvio di stagione: “Alla base di quest'inizio al di sotto delle attese c'è un peccato originale. Non abbiamo il pilota adatto per la nostra auto. Pangos non è l'uomo che può far giocare questa squadra e io non ho ancora trovato i correttivi giusti provando a semplificare il gioco, facendolo passare di più da due lunghi come Melli e Voigtmann che sono dei buoni passatori. Con un gioco più semplice perderemmo meno palloni, cosa che ci è costata tante sconfitte. Ammetto di aver sbagliato io la scelta, forse dovevo capirlo quando in America è passato dall'essere il secondo play di Cleveland a finire fuori squadra. L'anno scorso con Napier abbiamo risolto la situazione a stagione incorso vincendo poi lo scudetto, ma quest'estate dopo averci detto che sarebbe rimasto ha alzato ancora le pretese. Eravamo già arrivati a offrirgli il triplo del suo ingaggio iniziale. Il merito di Napier è stato quello di aver cambiato la personalità alla squadra”.
Il coach biancorosso sta comunque cercando delle soluzioni per far svoltare la squadra: “Sto affrontando il problema, ho un alto senso di responsabilità. Da una parte mi motiva, dall'altra mi fa soffrire. L'anno scorso con dieci sconfitte consecutive è stato peggio, ma con i dovuti cambiamenti siamo riusciti a sistemare e risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi e a vincere lo scudetto. A inizio settimana sono andato da Giorgio Armani e Leo Dell'Orco a chiedere se volevano mi facessi da parte visti i risultati. Il signor Armani mi ha detto: 'Vai a lavorare'. Il signor Dell'Orco mi ha detto: 'Torniamo a vincere'. Io ho una grande riconoscenza nei loro confronti e non voglio deluderli”.
A volte la squadra non è stata molto coesa: “Avete visto una squadra disunita in difesa al contrario di quello che è sempre successo con le mie squadre. Con il Maccabi abbiamo toccato il fondo, ma poi abbiamo rivisto qualche segnale. Non è che non difendiamo mai, in qualche occasione ci riusciamo, quindi è più un problema mentale che tecnico”.