L'esperienza spesso è un'arma fondamentale per sovvertire i pronostici, ma quando porta ad una vittoria inaspettata si gioisce il doppio. Andrea Cinciarini (Carpegna Prosciutto Pesaro) è stato votato come il miglior italiano del ventitreesimo turno di campionato, superati Andrea Mezzanotte (NutriBullet Treviso) e Michele Vitali (UNAHOTELS Reggio Emilia) nelle preferenze.
La lotta per rimanere nella Serie A UnipolSai si fa sempre più avvincente settimana dopo settimana. Il timore di dover abbandonare l'élite porta le squadre meno attrezzate a spendere tutte le energie a disposizione per conquistare la vittoria e non finire inghiottite in una spirale senza ritorno. La Carpegna Prosciutto Pesaro si è ritrovata di fronte una compagine di livello assoluta come la Virtus Segafredo Bologna, non solo una delle migliori in Italia ma anche tra le prime otto d'Europa, per questo motivo ai ragazzi di coach Romeo Sacchetti sarebbe servito una prestazione di livello assoluto per uscire dalla Vitrifrigo Arena con due punti. Quando l'asticella si alza è necessario tirare fuori le unghie e combattere, una caratteristica che al playmaker di Cattolica non è mai mancata, così come non sono mai mancati gli attributi per prendersi le responsabilità sulle spalle e trascinare i compagni verso il trionfo. La sua esultanza a fine partita ha rappresentato uno sfogo, un urlo per scacciare via i brutti pensieri e consentire al pubblico pesarese di gioie con il resto della squadra; il destino a volte sa essere maledetto, ma il giocatore in maglia numero 20 ha dimostrato lungo il corso della sua carriera di saper gestire anche l'ostacolo apparentemente più insormontabile o la delusione più cocente. Questa volta però dalla parte dei vincenti ci sono Andrea Cinciarini e il tiro libero della vittoria all'interno di una partita da 19 punti (6/12 dal campo e 5/8 dalla lunetta), 8 assist, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 25 di valutazione; il talento del veterano che alla soglia dei 38 anni rimane un pezzo pregiato della Lega, un patrimonio da preservare.
Intervistato da Elisabetta Ferri sul "Corriere dello Sport", Cinciarini ha commentato il momento in cui stava per tirare il libero decisivo: "Era destino che toccasse a me: un giocatore pesarese dentro un palasport gremito, nella sfida contro la rivale di sempre, che va a tirare il libero decisivo. Ma questo l'ho pensato dopo la partita, in quel momento la mia testa era sgombra, pronta ad effettuare la solita routine di quando mi appresto ad andare in lunetta. Poi, quando ho segnato il primo e sentito il boato della gente, ho pensato che l'altro dovevo tirarlo sul ferro per far scorrere il tempo. Dopo di che ha prevalso l'istinto, ho lasciato che affiorassero le emozioni e sono corso verso la mia gente, i miei amici. È stata una liberazione per tutti, in primo luogo per me. Ci credevamo tutti. Perché abbiamo già battuto Brescia in casa nostra due settimane fa, e dopo questa affermazione la nostra fiducia deve crescere ancora. Sono sincero, non mi aspettavo una stagione del genere, ma ormai ci siamo dentro e dobbiamo fare di tutto per uscirne fuori. Questa non è stata solo una mia vittoria: Totè, Mazzola, McDuffie, Foreman, nel finale hanno dato un grande contributo. Gli altri hanno aiutato: chi con una stoppata, chi con un recuperato, chi con un rimbalzo in attacco. È stata la vittoria della squadra".
A Piero Guerrini su "Tuttosport", Cinciarini ha commentato anche il traguardo raggiunto domenica, ossia l'esser diventato il primo giocatore nella storia della Serie A ad aver raggiunto i 2000 assist distribuiti in carriera: "Giusto riuscirci con la vittoria. L'anno scorso superai Pozzecco in classifica ma la mia Reggio perse di 25 con Sassari. Questo record ha valore perché ci si affida ai compagni, si passa la palla con fiducia. Il playmaker deve scegliere il momento, mette la squadra davanti a tutto. Certo, il ruolo è cambiato, a volte ho dovuto segnare tanto perché il regista sceglie ciò che la difesa lascia. Spero che i miei 2.000 e oltre restino, ma come dice Poz, i primati sono fatti per essere superati".
Questa potrebbe la sua ultima stagione in carriera? "Non ho la più pallida idea, al ritorno in Italia e a Pesaro volevo fare il meglio possibile con la maglia della mia città: un onore dopo 20 anni. L'anno scorso ho preso la tessera da allenatore, sto molto bene di fisico e testa. Non mi pongo limiti o domande. A fine anno valuterò con Pesaro. Quando sai già cosa vuoi fare dopo, la paura di smettere non c'è. Per me il basket è la vita".
Arrivato alla fine dell'anno – il debutto con la Carpegna Prosciutto Pesaro è datato 17 dicembre 2023 – Andrea Cinciarini sta contribuendo con 9.8 punti di media tirando con il 47.1% da due e il 74.4% a cronometro fermo. La sua visione di gioco e il suo spirito di sacrificio stanno portando in dote 6.4 assist, 5.0 rimbalzi, 3.6 falli subiti, 1.8 recuperi e 14.0 di valutazione; le sue cifre gli consentono di essere uno dei migliori playmaker del campionato, uno dei miglior italiani e uno dei miglior difensori, a testimonianza di come un profilo come il suo sia mancato nei mesi spesi in Spagna al Casademont Zaragoza. Il classe 1986 sta giocando circa 29.2 minuti a partita partendo sempre in quintetto e nella sfida di domenica contro la Virtus Segafredo Bologna – la numero dodici della sua stagione in Italia – ha realizzato la sesta partita con almeno 10 punti a referto, ma i 19 realizzati nel weekend rappresentano il massimo stagionale, una cifra che non toccava dal 4 dicembre 2022 quando vestiva la divisa della UNAHOTELS Reggio Emilia (ne segnò 20 contro Trieste quel giorno). Gli standard da passatore a cui ci ha abituato nei precedenti anni sono rimasti invariati: infatti, con gli 8 assist distribuiti domenica, Andrea Cinciarini ha registrato la nona partita con almeno 5 assistenze sul tabellino; infine è arrivato un altro season high, quello alla voce valutazione con 25, dato che non si vedeva dalla trentesima giornata dello scorso campionato (il 7 maggio 2023 fu un 26 contro la Dolomiti Energia Trentino, in una gara da 13 punti e 14 assist).