Intervistato da Antonello Palmas su “La Nuova Sardegna”, Meo Sacchetti si prepara al suo ritorno da ex a Sassari per affrontare domenica alle 12 il Banco di Sardegna con la sua Carpegna Prosciutto Pesaro: “Certo non si può pensare che sia come le altre. L'avventura di Sassari è stata una bella cosa, ho imparato a tenermi le cose belle vissute, i posti belli che ho conosciuto, non mi faccio toccare dalle cose negative del passato ed è sempre un piacere tornare. Non voglio fare classifiche, ma basti dire che ho preso una casa ad Alghero. E tra i posti di cui mi è rimasto di più oltre a Sassari c'è Asti, dove ho allenato in C2 e C1, poi Cremona. Logico che i risultati sono stati completamente diversi rispetto a Sassari, dove mi sono trovato bene e ho ottenuto dei bei successi”.
Domenica sarà perciò una partita emozionante: “Sempre qualcosa di particolare, è un posto dove sto bene, se così non fosse stato non avrei preso la residenza. Sì, perché io sono sardo e dei sardi ho imparato a conoscere la mentalità che prima di darti fiducia il sardo ti deve squadrare e inquadrare, e se torni dopo 10 anni è sempre come se fossi andato via il giorno prima. Una volta mi ha chiamato un vecchio tifoso che mi ha ricordato che doveva darmi una sciarpa, così ci siamo trovati ad Alghero, eppure era passato tanto tempo".
Lato Carpegna Prosciutto invece non ci sono calcoli da fare: “Il problema è iniziare a vincerne una. Non è facile, ci siamo andati vicini a Treviso domenica, ci riproviamo. Anche perché abbiamo il dovere e la speranza, ma occorre che ci si comporti da veri professionisti. Mancano ancora cinque partite e può succedere di tutto".