Intervistato da Gabriele Gallo su “Il Resto del Carlino – Reggio Emilia”, Jamar Smith ha commentato il k.o. della sua UNAHOTELS a Pistoia: “C'è tanto rammarico e disappunto per l'esito finale, anche perché in alcuni momenti avevamo avuto la sensazione di poterla controllare. Alla fine tutto è dipeso da un tiro non entrato, da una difesa che non abbiamo fatto bene. Resta quindi il dispiacere, unito però alla consapevolezza di aver fatto ottime cose".
Nelle ultime due trasferte, Reggio Emilia ha mostrato un’altra faccia anche lontano dal PalaBigi: “Soprattutto l’approccio è cambiato. Abbiamo dimostrato di essere pronti sin dalla palla a due, più seri mentalmente, maggiormente preparati. In passato spesso non è stato così. Ora invece, sin dai primi possessi, si vede che l’aria è cambiata”.
Smith è nel momento migliore della sua stagione? “Dal punto di vista fisico è sempre stata una costante delle mie stagioni lavorare per essere al massimo della condizione nel momento del rush finale del campionato. Sotto il profilo tecnico invece ho un ruolo diverso rispetto al passato, quindi ci è voluto un po' di adattamento. Non è stato difficile perché adoro anche questo aspetto del basket: provare situazioni nuove. Ma indubbiamente, partendo dalla panchina, nei primi mesi ero forse un po' troppo passivo aspettavo che la gara venisse da me; ora invece sono io che aggredisco la partita. Vorrei vincere il premio di sesto uomo dell’anno, essere quello che entra, attacca il match, ne cambia l'inerzia a favore della mia squadra. Oltre a stare bene fisicamente sono in questo 'mood' tecnico”.