Intervistato da Luca Chiabotti su “La Repubblica – Milano”, il General Manager dell’EA7 Emporio Armani Milano Christos Stavropoulos ha commentato sinora l’annata dell’Olimpia: “Abbiamo commesso degli errori, soprattutto in Eurolega, e a quel livello, li paghi. Non è una scusa, ma hanno pesato gli infortuni e l'aver perso per tutta la stagione il nostro migliore tiratore, Billy Baron: non so le altre squadre cosa avrebbero fatto nella nostra situazione. Pensavamo di aspettarlo, ma purtroppo non ce l'ha fatta. L'analisi degli errori e dei correttivi è continua, ma c'è un traguardo molto importante da raggiungere e aspettiamo la fine della stagione per tirare le somme. Personalmente, il vero rimpianto è la Coppa Italia: lì abbiamo sbagliato una partita che dipendeva solo da noi”.
All’Olimpia c’è ovviamente tanta pressione: “Posso assicurare che la pressione si sente e si è vista anche in campo nonostante la proprietà ci sia sempre così vicina col suo sostegno. È una fortuna che abbiamo e si respira, ogni giorno, il senso di responsabilità che proviamo nei confronti di un club storico e di chi ci mette sempre nelle migliori condizioni per dare il meglio: vogliamo ricambiare. Ma non credo che, da quando sono qui, l'Olimpia abbia fatto poco: due scudetti di fila e siamo qua per vincere il terzo, tre finali, due coppe Italia, due playoff e una Final Four di Eurolega a un tiro dalla finale.... Ormai la pallacanestro europea è un massacro per lo sforzo e l'impegno necessari, ciclicamente anche i grandi club vivono momenti senza risultati, ma restano la storia. In più, nel 2024, il campionato italiano, con quello spagnolo, è stato il più competitivo d'Europa. Niente è facile”.
Per il futuro, Milano ha già sotto contratto le stelle Shields e Mirotic: “Oltre a loro, ci sono Lo, Tonut, con un'opzione, Ricci, Flaccadori, Bortolani, Caruso ma ci sarà da lavorare per la nuova squadra, come sempre... Il mercato è difficile per tutti, i giocatori di altissimo livello sono pochi e i loro contratti sono andati alle stelle. In Eurolega siamo molto preoccupati e stiamo cercando degli strumenti adatti per proteggere i prodotti delle squadre e applicare un salary cap. Non voglio entrate nel gioco di mettere in fila chi spende di più: ognuno, per essere competitivo, investe quello che è giusto”.
L’Olimpia è un club a 360 gradi con tanti aspetti di cui andare fieri: “Il pubblico record, sempre in crescita, è un fattore molto importante per noi, un lavoro di anni portato avanti col nostro junior program rivolto ai giovani e il rapporto serio con grandi aziende. Poi siamo orgogliosi che il nostro settore giovanile sia tra i migliori d'Europa, non solo per i risultati ma per la qualità dei ragazzi. Che in gran parte sono del territorio e cresciuti da noi. Vogliamo che diventino il nucleo italiano della prima squadra”.