Intervistato in occasione del Media Day post Scudetto, Nicolò Melli respinge al mittente le domande riguardo il suo futuro nel club: “Ora vado in Nazionale. E poi? C'è il preolimpico. Poi? Speriamo Parigi. Quindi? Le vacanze. La prossima stagione? Vedremo. Non è giusto parlarne, ora godiamoci il momento perché non è mai scontato vincere uno scudetto. Non c'è nient' altro da dire in un senso o nell'altro”.
È stata comunque un’annata non semplice per l’Olimpia: “Non ho mai avuto la sensazione che questo non fosse un gruppo unito, per il valore umano che ha. Mi spiaceva che non si traducesse in risultato. Abbiamo lavorato tanto e alla fine, se abbiamo vinto, è anche per questo. È stata una stagione difficile, ho avuto momenti poco brillanti. Ho la fortuna di avere una moglie e una figlia che sanno qual è la mia priorità e mi supportano. La svolta? La sconfitta in Gara 1 con Trento. Ci siamo resi conto che era tutto nelle nostre mani, che potevamo tranquillamente vincere tre partite di fila. Abbiamo capito gli errori commessi e siamo cresciuti”.
Melli si è preso la responsabilità di marcare nelle ultime due partite Toko Shengelia, chiedendolo espressamente a coach Messina: “L'ho fatto per due motivi: perché è un grandissimo avversario, gliel'ho detto dopo Gara 4, ed è stimolante per me. E poi perché permetteva a Mirotic di concentrarsi di più in attacco. Non è per questo che abbiamo vinto. Ci sono tante chiavi, dalla marcatura di Tonut su Belinelli per tutta la serie a tutti gli altri. Messina? Il nostro è un rapporto costruttivo, entrambi vogliamo il bene di questa società e di questa squadra. Ognuno ha le sue idee, a volte uguali, a volte diverse”.