Intervistato da Dario Ronzulli su “Tuttosport” nel giorno della sua ultima partita in carriera (un’amichevole organizzata a Legnano con l’amico Tommaso Marino), Tommaso Cerella ha parlato di questa grande festa di beneficenza prevista: “Non dormo da tre giorni! Qui vengono tutti da tutto il mondo a salutarci, ci sono i nostri affetti e le nostre amicizie, c'è un delirio bellissimo. Non mi aspettavo un sold out così rapido, fa comprendere quanto di bello ho creato attraverso lo sport e quanti legami forti sono nati al di là dei risultati”.
C’è stato un momento di svolta per Cerella nella sua carriera? “Ce ne sono stati diversi: quando ho finito le giovanili, quando ho fatto una bella stagione a Potenza e dopo aver giocato le prime partite in A a Teramo. Non mi sono mai sentito appagato e ho lavorato per ritagliarmi un ruolo all'interno di squadre che lottavano per vincere, ecco perché mi sono specializzato nella difesa. Sono riuscito ad interpretare il mio ruolo al meglio e l'ho fatto soprattutto grazie alla testa. Aver ricevuto tanti complimenti da compagni, coach e tifosi e per me vale tantissimo”.
Qual è dei trofei conquistati quello che sta più a cuore a Cerella? “Il primo scudetto con Milano, nel 2014, l'ho visto come il frutto di un lungo percorso di dedizione al lavoro. Quello con Venezia nel 2019 è stato molto intenso: ho giocato tanto da protagonista in una squadra che era sfavorita”.