Il sogno dorato della Nazionale di basket sorde si sgretola a 1’42’’ dalla fine. Le azzurre, senza ali forti di ruolo nel momento cruciale (Sorrentino e Viana fuori per falli) risalgono dal -12 al -3 con un orgoglio smisurato. Sul 62-65 sembra ancora possibile completare una rimonta che pareva impossibile ed il time-out chiamato dallo staff è una bolgia di entusiasmo; ma alla ripresa del gioco l’Ucraina va intelligentemente a cercare il punto debole e colpisce due volte da sotto contro un quintetto ridotto a quattro esterne capitanato da Simona Cascio. Coach Braida capisce che è finita, richiama le titolari e regala un assaggio di finale a tutta la panchina, che se lo merita per l’abnegazione che ci ha messo in quest’Europeo e nel cammino di preparazione verso Malaga. Eppure era cominciato col piede giusto quest’ultimo atto della competizione spagnola: un inizio spumeggiante, ispirato dai canestri di Strazzari e Sorrentino (6-0 dopo 2’). Le ucraine però sono toste e risalgono subito la corrente con un break di 7-0. Viana incappa presto nel 2° fallo, il che sarà un problema nel prosieguo del match, e lascia il posto a Todeschini, che si rende di nuovo utile dopo il buon lavoro in semifinale. Al primo riposo le due squadre sono incollate (12-13), poi nel 2° quarto l’Italia prova a scappare via con una spettacolare Simona Sorrentino (che, non a caso, sarà votata nel quintetto ideale insieme a Giulia Sautariello). Al 16’ il tabellone scolpisce un promettente 25-18 con la tripla di Ziccardi, ma l’arma migliore dell’Ucraina, il tiro da tre, funziona alla grande ed è dai 6,75 che la squadra dell’est costruisce un altro contro-break passando in vantaggio poco prima dell’intervallo a cui si arriva ancora a braccetto (32-34). Dagli spogliatoi esce meglio l’Ucraina che strappa con un 5-0, ricucito in un amen da Sautariello e Strazzari, poi è Viana che sigla il sorpasso (38-37) prima di commettere il 4° fallo. Torna così sul parquet Sorrentino (gravata di tre penalità) e intanto il coach dell’Ucraina ordina la zona che impianta per qualche minuto l’attacco azzurro, fino a che Strazzari la fa saltare e l’Italia torna prima a contatto e poi sorpassa con un recupero e contropiede di Sautariello prima dell’ultimo intervallino, l’unico che le azzurre chiudono in vantaggio (46-45). Scoccano gli ultimi 10’ con Chiosi che dà respiro a Cascio. L’Ucraina scappa via, mentre Sorrentino brucia in un amen 4° e 5° fallo (con discussione fra due dei tre arbitri, ma alla fine prevale chi ha fischiato contro la difesa). Una tegola tremenda per le azzurre che vanno sotto (46-54), ma il rientro di Viana, che si procura un gioco da tre punti, fa ben sperare; quindi ecco la tripla di Sautariello e l’Italia è di nuovo in scia (51-54) quando mancano 6’. Ma arriva anche il quinto fallo di Viana e lo staff azzurro deve rifugiarsi in un quintetto di taglia ridotta contro le più possenti avversarie. Sul -12 la favola sembra finita (53-65) ma l’Italia non muore mai e con un parziale di 9-0 riapre la contesa. Il finale lo abbiamo già raccontato. Nell’abbraccio finale, Sara Braida scolpisce le parole giuste per la squadra: “Ricordiamoci di questo momento quando saremo alle Olimpiadi, a Tokyo proveremo a riprenderci il posto che vogliamo”. E’ comunque un argento che brilla nella bacheca della Fssi, terza medaglia pregiata in questo quadriennio olimpico.
Intanto la Nazionale maschile reagisce dopo la batosta presa contro la Polonia e batte largamente la Slovenia (78-42) priva di Zupan. Domani nella finale per il 5° posto sfiderà Israele per provare a prendersi la miglior posizione in vista di un possibile ripescaggio per le Deaflympics del 2025.