Intervistato sul “Corriere dello Sport”, Bruno Mascolo ha parlato del suo percorso per diventare professionista: “Per arrivare ad alti livelli è fondamentale non perdere la concentrazione, non pensare troppo ma basarsi sulle cose che puoi controllare. Per ora sono contentissimo di avere un ruolo importante in una squadra di Serie A e di essere riuscito a realizzare quello che ho sempre sognato di fare. Continuerò ad inseguire i miei obiettivi, provando a godermi il viaggio nel modo più sereno possibile. Poi sto studiando anche odontoiatria, dopo aver smesso farò il dentista. Ho capito di potercela fare quando sono andato via di casa. Io sono nato e cresciuto a Castellammare di Stabia, vicino a Napoli, è lì che mi sono innamorato del basket ma a 15 anni, per continuare a giocare a livelli più alti, mi sono dovuto trasferire da solo a Moncalieri, vicino a Torino. Quello è stato un primo salto nel vuoto della mia vita. Sotto sotto sapevo di avere le qualità per competere al di fuori della mia realtà ma non avevo ancora dimostrato nulla a nessuno. Arrivare ad alti livelli è complicato, devi avere fortuna e trovare le persone giuste. Però se ti senti di fare una cosa, assumiti il rischio e falla. Giocati le tue carte, se dovesse andar male avrai fatto almeno un'esperienza importante per il tuo futuro”.
Parlando invece a Federico Bettuzzi sulla "Tribuna di Treviso", Mascolo ha analizzato il k.o. della sua squadra a Reggio Emilia: "Abbiamo fatto delle sedute video con coach Vitucci per analizzare quanto successo sabato sera. Dobbiamo capire cosa ci sta succedendo. Nelle ultime due gare, dopo un primo tempo chiuso in vantaggio abbiamo accusato degli stop nella ripresa. Questo ci fa arrabbiare, non lo nascondo. Per quanto il nostro gruppo sia composto da giocatori esperti, che si conoscono, dobbiamo ancora completare la fase di reciproca conoscenza trovando la quadratura. Non credo sia una questione mentale, semplicemente quando arrivano delle difficoltà come qualche fischio arbitrale contrario o una maggiore fisicità dei nostri avversari, tendiamo a chiuderci. Lì dobbiamo reagire".
E adesso è in programma una pesante sfida interna contro una delle capoliste, la Dolomiti Energia Trentino: "L'Aquila sta facendo davvero bene. Sinceramente non mi aspettavo una partenza così a fionda da parte dei bianconeri anche se ammetto che, conoscendo coach Galbiati, si possono capire tante cose. Trento ha idee chiare, una gerarchia precisa e anche gli americani si sono inseriti al meglio nel telaio di squadra. E va detto che anche in Coppa stanno raccogliendo buoni risultati".