Si è tenuta questo pomeriggio la conferenza stampa di presentazione di Alex Tyus e Keifer Sykes.
Ecco le loro prime parole:
Alex Tyus
«Ho scelto Varese perché conosco la tradizione di questo club. Ho già vissuto un anno sportivo in Italia, a Cantù, e ricordo molto bene l'atmosfera ed il calore del pubblico nelle partite casalinghe a Masnago; prima di firmare ho potuto parlare con lo staff tecnico e con Luis Scola, che conoscevo già per averci giocato contro, ed è stato dunque facile accettare l'offerta biancorossa. Spero di riuscire a portare esperienza e qualità in campo per aiutare la squadra. Non ho mai giocato in un sistema come quello varesino, ma farò tutto quello che mi è stato chiesto, ossia mettere a disposizione la mia energia sia a rimbalzo che nella fase difensiva. In tutta la mia carriera non mi sono mai trovato nella situazione di lottare per non retrocedere, ma ho molti stimoli per fare bene e farò di tutto per portare mentalità vincente e professionalità in allenamento ogni giorno».
Keifer Sykes
«I motivi che mi hanno spinto a firmare un contratto con Varese? Prima di tutto amo l’Italia, che è il paese dove mi sono trovato meglio sia in campo che fuori nei miei 10 anni di professionismo; inoltre conosco bene Luis Scola, che è stato un mio compagno ai tempi dell'Olimpia. Infine ha avuto un peso anche il peso che Varese ha nel panorama cestistico italiano ed europeo. Sappiamo che abbiamo tanto lavoro da fare; dobbiamo conquistare molti punti e migliorare il gioco in campo, ma spero di aiutare con la mia esperienza e la professionalità. Gli ultimi due anni li ho trascorsi in America per poter stare più vicino alla mia famiglia; ero abituato a viaggiare spesso ma soprattutto dopo il COVID ho sentito il bisogno di condividere più tempo con loro. È presto dire quali potrebbero essere i nostri obiettivi concreti, al di là di quello principale che è la salvezza. Dobbiamo trovare la giusta chimica di squadra e lavorare, cercando di essere meglio di quanto non siamo stati fino ad adesso su entrambi i lati del campo. Poi vedremo».