Intervistato da Roberto De Ponti sul “Corriere della Sera”, Zach LeDay ha parlato del ritorno a Milano in estate: “Grande senso di responsabilità, perché ho lasciato l'Olimpia a un certo livello e volevo riportarcela. Così mi sono messo a lavorare come un pazzo con il trainer in sala pesi. Volevo essere pronto. Quando una squadra mi chiama, che sia l'Olimpia, il Partizan o i Lakers, il mio obiettivo è di aiutare quella squadra a elevare il suo status. Quindi sono tornato qui, con l'obiettivo di crescere ogni giorno. Crescere e dimostrare di essere uno dei migliori giocatori di Eurolega e possibilmente vincere titoli e trofei”.
LeDay aveva già giocato a Milano nella stagione post-Covid: “Un anno davvero complicato. Giocare senza pubblico è difficile in generale e lo è stato ancora di più per me, che sento molto l'energia dei tifosi e amo connettermi con loro. Eppure, anche a distanza, sentivo l'energia che i tifosi riuscivano a trasmettere”.
Il lungo texano ha anche analizzato un inizio di annata non semplice per i biancorossi: “Quando nel roster ci sono giocatori giovani e soprattutto con poca esperienza in Eurolega, ci sta. E fare esperienza in Europa richiede tempo, non importa se hai giocato in Nba o se sei stato Mvp di questa o di quella lega. Io vivo per il basket, penso al basket 24 ore al giorno. Sono cresciuto per essere un giocatore senza ruolo. Faccio quello che serve alla squadra, gioco dove serve. Ecco, magari non play...”.