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LBA Awards 2024 - I 5 candidati al Best Defensive Player of the Year - Pall-Ex

Best Defensive Player of the Year - Pall-Ex

Dietro una grande squadra c'è sempre una grande difesa e nessuno ha fatto meglio di questi cinque candidati al premio Best Defensive Player of the Year - Pall-Ex.

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Isaia Cordinier – Virtus Segafredo Bologna

Una furia costante sui due lati del campo, a tratti incontenibile e in grado di arare il parquet con le sue scorribande che hanno messo più volte in difficoltà attacchi e difese avversarie. La stagione del francese è stata di gran lunga positiva anche a livello fisico, questo infatti ha giovato non poco ai felsinei che hanno potuto usufruire al cento per cento dei suoi mezzi incredibili, che hanno ostacolato pressoché tutti gli esterni di alto livello del nostro campionato. Se non fossero bastate le sue prestazioni, i numeri messi a referto possono venire in soccorso: 8.0 punti (53.1% da due, 41.2% da tre e 81.8% dalla lunetta), 3.6 rimbalzi, 2.3 assist, +8.8 di plus/minus e 9.4 di valutazione; il classe 1996 è stato uno dei fattori che ha permesso ai bolognesi di chiudere la regular season al primo posto.

Nicolò Melli – EA7 Emporio Armani Milano

A capitanare il miglior sistema difensivo del campionato – con appena 74.5 punti concessi agli avversari – c'è un profilo che nel corso degli anni ha affinato ognuno dei suoi mezzi per elevare il concetto stesso di proteggere il proprio canestro. Il numero 9 dei meneghini si è speso sui due lati del campo come pochi altri, in prima linea come un soldato e con una prontezza di riflessi da far invidia al più astuto dei felini; la sua fisicità, così come la sua determinazione, non sono mai venuti a mancare lungo la stagione e ciò ha permesso alla compagine di coach Ettore Messina di mantenere in alto lo status di squadra da battere. Le cifre del classe 1991 in questa annata sono state le seguenti: 8.6 punti (tirando con il 64.1% da due), 5.6 rimbalzi, 1.7 assist, +4.6 di plus/minus e 12 di valutazione in 23.2 minuti di media partendo titolare in tutte e ventotto le gare in cui ha preso parte.

Alessandro Pajola – Virtus Segafredo Bologna

Semplicemente un 'must' della categoria, perché se si parla di guardie difensive o di mastini non si riesce a non fare il nome del classe 1999. Decisamente di un'altra categoria quando si tratta di mettere pressione sul portatore avversario o di switchare; inoltre, la sua capacità nel sapersi prendere i colpi lo ha reso ancor più difficile da battere, che si tratti dell'uno contro uno partendo dal perimetro o di cercare un varco quando si posiziona in prossimità dello smile. Il suo capo allenatore lo ha potuto utilizzare sia da titolare sia da sesto uomo, lui ha sempre risposto presente mettendo oltre alle cifre sul tabellino, tanta sostanza che non compare nel referto di fine gara; la stagione del giocatore marchigiano ha detto, parlando invece di pure cifre, 5.2 punti, 3.8 assist, 2.4 rimbalzi, 1.1 recuperi, +5.0 di plus/minus e 7.7 di valutazione in 19.1 minuti di media a partita.

John Petrucelli – Germani Brescia

Alla ricerca del bis dopo il premio di miglior difensore dell'anno conquistato la scorsa stagione, il classe 1992 ha tenuto l'asticella ad altezza cielo, motivo per cui il suo nome sarà sempre tra i candidati per contendersi questa palma. Divenuto ormai un veterano del nostro campionato, il nativo di Hicksville è stato uno dei principali artefici nella cavalcata di Brescia verso il podio della regular season, battagliando costantemente contro le due big della Serie A UnipolSai. Coach Alessandro Magro, potendo contare su giocatori di una certa prolificità offensiva, ha chiesto al suo alfiere un extra sforzo in fase difensiva; lui ha alzato la mano dicendo “presente” e chiudendo la sua annata con le seguenti cifre: 9.6 punti, 3.5 rimbalzi, 1.4 recuperi, 1.2 assist, +5.2 di plus/minus e 9.2 di valutazione nei 23.4 minuti in cui è stato impiegato.

Briante Weber – UNAHOTELS Reggio Emilia

C'è una ragione ben precisa se al primo anno qui in Italia, il classe 1992 ha chiuso come miglior ruba palloni del campionato. L'abilità con cui ha saputo leggere prima del tempo le intenzioni del suo avversario e la pressione costante sul portatore sono stati certamente due dei fattori determinanti per finire in questa short list di candidati; tuttavia, coach Dimitris Priftis ha anche saputo metterlo nella condizione di spaziare a dovere sui due lati del campo, lasciandogli tanta libertà di difendere quanto di attaccare; al resto ci ha pensato la sua inesauribile energia e una grandissima quantità di contenuti. Nel quinto posto con cui Reggio Emilia ha chiuso la sua stagione – oltre alle capacità balistiche di molti elementi a roster – c'è stato tanto lavoro da parte del suo playmaker, il quale ha ben figurato mettendo a referto 9.7 punti, 3.8 rimbalzi, 3.7 assist, 2.1 recuperi e 12.9 di valutazione in 23.7 minuti di media.

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